30-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamento pomeridiano parzialmente dedicato ai primi dettagli del peggioramento del tempo sulle regioni italiane a partire dal 2 Gennaio. Abbiamo infatti visto, nei precedenti editoriali, come la pulsazione artica dell’anticiclone europeo stia per generare un blocco alla circolazione zonale Atlantica (da ovest verso est) alle alte latitudini. A seguito di tale blocco le perturbazioni Atlantiche saranno inevitabilmente deviate, in seno alla corrente a getto, verso l’area mediterranea. Alla luce di quanto disponibile con gli ultimi aggiornamenti, ecco i primi dettagli in merito a tali peggioramenti.
Primo peggioramento:
La sera del 2 Gennaio un prima perturbazione dovrebbe riuscire a entrare dalla porta di Carcassone, in Francia, nel Mediterraneo, si tratterà nel complesso di un peggioramento moderato (fig.1).
fig.1
I fenomeni non dovrebbero risultare particolarmente intensi, tuttavia, piogge diffuse e qualche occasionale fenomeno temporalesco sarà presente nel Tirreno centrale e settentrionale, su Liguria, Toscana e Lazio, mentre nevicate anche a bassa quota interesseranno le Alpi meridionali e l’Appennino ligure e tosco emiliano (fig.2).
fig.2
Riguardo la quota neve, nonostante termiche non particolarmente basse, le nevicate potranno giungere fino al piano nel cuneese (ovvero 300-500 m) e localmente torinese, mentre a seguire nevicate a bassa quota (sempre 300-400 m) potranno interessare le aree appenniniche dei versanti emiliani e parte della Romagna, con il sopraggiungere di venti da nordest. Sembra difficile che la neve possa giungere al piano al momento al di fuori del basso Piemonte.
Passata una prima perturbazione apripista, il treno Atlantico di perturbazioni scenderà di latitudine, spinto a sud dal blocco scandinavo; un secondo peggioramento, più intenso, si farà strada quindi intorno tra il 4 e 5 Gennaio, con precipitazioni diffuse al centronord, in graduale spostamento dal Tirreno all’adriatico nella giornata del 5 (fig.3).
fig.3
Durante questo secondo peggioramento i fenomeni potranno essere maggiormente diffusi e intensi al centronord, meno al sud e, con il transito del minimo in Adriatico, nevicate a quote piuttosto basse potranno verificarsi lungo i versanti emiliani e romagnoli dell’Appennino, con qualche fiocco eventuale in pianura. Nevicate anche nelle Alpi centro orientali a bassa quota, per il permanere di un afflusso freddo da nordest nei bassi strati su tutto il nord (fig.4).
fig.4
A seguire, potrebbe attuarsi un moderato ritorno della zonalità in area mediterranea, ma presto sostituito da una sempre più presente spinta delle waves troposferiche e, in particolare, dell’onda azzorriana, in prorompente risalita verso nord a fine emissione, a metà Gennaio, in perfetto orario con la scadenza del condizionamento stratosferico (fig.5).
Insomma, si cambia registro, ma è inutile aspettarsi l’arrivo repentino del gelo e dela neve in pianura; si inizia con un flusso Atlantico teso e, probabilmente,Gennaio resterà dinamico e via via più freddo con il passare delle giornate.
Ciao ciao