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  • DA MARTEDI’ NOTTE PRIMA POSSIBILE NEVE IN PIANURA AL NORD OVEST, POI MALTEMPO E IRRUZIONI GELIDE CONTINENTALI NEL MEDITERRANEO, CON NEVE A BASSA QUOTA POSSIBILE FINO A INIZIO FEBBRAIO, ARRIVA IL GRANDE INVERNO

DA MARTEDI’ NOTTE PRIMA POSSIBILE NEVE IN PIANURA AL NORD OVEST, POI MALTEMPO E IRRUZIONI GELIDE CONTINENTALI NEL MEDITERRANEO, CON NEVE A BASSA QUOTA POSSIBILE FINO A INIZIO FEBBRAIO, ARRIVA IL GRANDE INVERNO

Posted on 19/01/2019 by meteogeo in Analisi lungo termine
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19-01-2019 – Salve a tutti, non poteva mancare l’editoriale serale, in questi giorni di convulse previsioni e aggiornamenti. Molti meteo appassionati appaiono letteralmente “smarriti” di fronte alle numerose variazioni delle previsioni, non solo a lungo termine, ma anche nel breve, con ritrattamenti anche sorprendenti delle evoluzioni proposte.

Cosa sta succedendo??

Semplicemente, la propagazione del potentissimo warming stratosferico avvenuto nella prima decade di Gennaio alle quote troposferiche sta mostrando i duoi frutti. Il terremoto avvenuto alle quote superiori non poteva non avere ripercussioni, cosa che si sta realizzando, come preventivato. nella terza decade di Gennaio e che potrebbe mostrare il suo massimo, secondo dinamiche ben conosciute in letteratura, a partire dagli ultimi giorni del mese, in termini di disgregazione della struttura del VPT.

Iniziamo dalle conseguenze più immediate; a partire dal pomeriggio di martedì 22, perfettamente in orario con la marcia prevista, un primo nucleo artico marittimo entrerà nel Mediterraneo dalla valle del Rodano (1° step).

fig.1

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La saccatura in formazione, in virtù delle temperature presenti nei bassi strati e dei valori dei geopotenziali in quota, potrebbe generare neve a quote pianeggianti nel Piemonte meridionale e, forse in prossimità delle coste ligure tra la nottata di martedì e il mattino di mercoledì. La previsione non è facile, data la complessità della struttura barica e la sua rapida evoluzione, ma la possibilità di vedere sorprese nevose nel nordovest e Toscana nordoccidentale è concreta.

 A seguire (2° step), confermata la creazione di un profondo vortice depressionario nel Tirreno, con valori di pressione al suolo di circa 980 hPa, nell’ultimo aggiornamento del modello europeo, stamattina più prudente.

fig,2

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A tal proposito, stamattina l’emissione dello stesso modello risultava molto meno incisiva in merito a tale peggioramento, ma l’analisi delle ENS evidenziava quanto rilevato stasera, nella nuova emissione, anche per quanto riguarda il lungo termine.

fig.3

 

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Procediamo quindi con il seguito della previsione e arriviamo alla fase successiva (3° step); a seguire ancora infatti, permane, immutata, la possibilità che il nucleo artico marittimo venga raggiunto da una cellula gelida continentale dal bassopiano russo. Nell’emissione del mattino del modello americano tale eventualità generava addirittura un’irruzione “buranica” a tutti gli effetti, visione estrema sicuramente, ma la configurazione generale è sempre presente nelle diverse emissioni.

fig.4

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A questo punto si giunge alla fine del mese, proprio ai giorni della Merla e il VPT inizia a perdere i pezzi, attaccato dalle onde anticiclone (wave 1 e 2) in intrusione in artico.

fig.5

GFSOPEU12_288_1 (1)

 

I geopotenziali si aprono quindi nel nord atlantico e nuclei perturbati fanno il loro ingresso nel Mediterraneo con diversa provenienza, nel senso che appare, nel lungo termine del modello americano, una sicura influenza nordatlantica, ma con contributi continentali. Il risultato dovrebbe consistere in peggioramenti anche intensi con neve a quote basse, soprattutto al centro  nord e in particolare sui rilievi alpini, dove gli accumuli potrebbero risultate molto consistenti.  Anche il modello europeo, come ipotizzato dalle ENS, evidenzia l’innesco di una nuova massiccia saccatura artica per la fine del mese.

fig.6

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Ecco la previsione del modello americano parallelo per inizio Febbraio, con la struttura del VPT smembrata dalle intrusioni anticicloniche (1,2,3,4), con quella aleutinica dominante, così come riportato in stratosfera, con dinamiche da manuale per gli argomenti ora trattati.

fig.7

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Insomma, nel complesso la poderosa azione dei diversi warming stratosferici viene quindi a compimento ai piani inferiori tramite una serie di step che, sebbene ancora in fase di definizione nei dettagli (potranno cambiare ancora molto) può essere così riassunta.

1° step – arrivo nucleo artico marittimo nel Mediterraneo, 22-23 Gennaio

2° step – isolamento vortice depressionario, 24.25 Gennaio

3° step – interazione nucleo gelido continentale con nucleo artico marittimo, nuova alimentazione gelida, 26-27 Gennaio

4° step – disgregazione VPT e arrivo treno perturbato artico e/o nordatlantico con contributi continentali, fine Gennaio inizio Febbraio, da definire con possibili fasi molto fredde continentali.

Insomma, seguite gli aggiornamenti, ci sarà molto da vedere a giudizio dello scrivente.

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Ciao ciao

 

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