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CORRENTI SEMPRE PIU’ FREDDE NELLA PARTE FINALE DEL MESE, CON MASSICCIA COLATA ARTICA FINALE. MODELLI SEMPRE INTERESSANTI, POSSIBILITA’ IMMUTATE

Posted on 22/01/2015 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-234

22-01-2015 - Salve a tutti; carte davvero interessanti anche oggi quelle previste per il lungo termine. Senza correre dietro a ogni singola emissione, le tendenze che emergono dall’analisi modelli evidenziano un Vortice Polare molto attivo e dinamico, capace di inviare nuclei gelidi alle latitudini temperate come nella migliore tradizione invernale.

Iniziamo quindi da dove avevamo finito oggi (ved. editoriale del mattino). Dopo la fase perturbata in atto (forti temporali oggi all’estremo sud), nel bacino del Mediterraneo non ci sarà una netta affermazione di un campo altopressorio, ma le correnti resteranno generalmente nordoccidentali, di stampo Atlantico ma con scarse precipitazioni nel territorio italiano. In seno a tali correnti, lievi ondulazioni della corrente a getto (onde corte all’interno della ondulazione di Rossby), genereranno rapidi passaggi perturbati, diretti principalmente al sud e adriatiche. Intorno metà della prossima settimana tali ondulazioni si accentueranno, sotto la spinta instabilizzatrice aleutinica (fig.1), fino a quando dal lobo canadese tenderà a distaccarsi un nocciolo freddo molto intenso, diretto verso l’Europa centrale (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-144 (12)

 

In fig.1 si vede bene come l’Italia, mercoledì 28, sia stata appena attraversata da un primo impulso, con veloci fenomenologie, soprattutto in Adriatico e al sud, mentre sull’Islanda è in fase distacco un intenso nocciolo gelido direttamente connesso al lobo canadese. Il nucleo gelido (soprattutto in quota, con temperature <-40° C a 5000 m), nelle successive  48 h si assesterà nel Baltico meridionale, con l’Italia in parte protetta dalla spalla azzorriana. Proprio per la fine del mese però, il 31 Gennaio, sembra che l’anticiclone delle Azzorre abbia la forza di inserirsi nel veloce flusso Atlantico (privo del nocciolo gelido) e di puntare a nord, generando il conseguente “shift” (deriva) del nucleo gelido verso la penisola Italiana, almeno in una sua parte. Ecco quindi le splendide carte previste sia dal modello europeo, sia da quello americano (run 06 UTC) in merito a tale evoluzione.

Si inizia dal modello europeo (fig.2)

fig.2

Rtavn2401 (6)

 

Minimo di 980 hPa in Adriatico e geopotenziali a 500 hPa bassisimi sull’Italia (5200 m), segno della presenza di aria molto fredda in quota. L’emisferica della fig.2 è stata mostrata anche nella edizione del mattino, comunque si può rivedere, vale la pena (fig.3)

fig.3

ECH1-240 (25)

 

 

Evidente il ruolo giocato dalla spinta aleutinica anche in questa carta; ma ancora più chiara tale dinamica appare nel modello americano, con il Vortice Polare che si disloca (displacement) verso il nostro settore di emisfero; evidente lo split del nocciolo gelido  (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-234

 

 

Proprio al modello americano è correlato il valore più basso di pressione sull’Italia nelle carte della giornata; addirittura 977 hPa ni Adriatico alle 234 h, una bella burrasca italica, senza dubbio (fig.5).

fig.5

234-21IT

 

A seguire la saccatura continuerebbe a stazionerare sull’Italia, apportando maltempo e neve a quote basse soprattutto al nordest e centrosud con l’asse mostrato oggi, ma qui la previsione può drasticamente cambiare vista la potenza delle figure in gioco, un piccolo cambio di traiettoria e tutto viene stravolto.

Nel finale (6 Febbraio),  il VPT sembra ricompattarsi nel complesso, ma resta sempre sbilanciato e instabile. L’ultima carta dell’emissione odierna, sebbene non perfetta per L’Italia, possiede delle potenzialità enormi, in quanto basterebbe un ingerenza leggermente meno invasiva del VP in Atlantico per fa giungere una colata gelida continentale nel Mediterraneo (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-360 (8)

 

 

Il dettaglio per l’Europa della fig.6 mostra il cospicuo afflusso caldo a nord della Scandinavia, base termodinamica per lo sviluppo di un anticiclone di blocco tra Artico e mar di Norvegia, ma tutto è spostato troppo a est per avere il freddo nei nostri territori (fig.7).

fig.7

Rtavn3842 (6)

 

Ad ogni modo, dal punto di vista emisferico le carte mostrate oggi dai modelli sono molto interessanti e posseggono grandi potenzialità; diverso è il discorso locale legato al desiderio del singolo meteoappassionato di veder nevicare nel giardino di casa. Per adesso è possibile unicamente definire le tendenze, che appaiono molto importanti e da seguire.

 

Ciao ciao

 

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