13-11-2015 - Salve a tutti, bentornati all’aggiornamento serale dell’analisi modelli che, dopo settimane spesso deludenti, continuano a proporre carte piuttosto avvincenti e nevose per la fine del mese. Com’è consuetudine del sito, nell’aggiornamento serale si approfondiscono alcuni aspetti generali, mettendo a confronto i diversi modelli, allo scopo di verificare le reali possibilità di un cambiamento dello stato del tempo nell’area mediterranea rispetto alla stasi attuale.
Iniziamo quindi dalla situazione attuale, non previsionale, descritta dal modello europeo questa mattina (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla fig.1, c’è già stata un’evoluzione in Artico rispetto a quanto mostrato qualche giorno fa, il Vortice Polare è meno chiuso e ciò è anche testimoniato dal valore attuale dell’AO, pari a +2, dopo aver raggiunto il picco di +4 (fig.2).
fig.2
In fig.2 si vede bene come, per l’immediato, sia praticamente certa un ulteriore discesa di tale indice, verso la neutralità e questo è chiaramente mostrato dai modelli odierni i tutte le emissioni. Lo stesso modello europeo mostra infatti a fine run una carta stupenda, con le tre waves troposferiche (H1,2,3) che incidono ai fianchi il VP, ponendo le basi per un corposo affondo artico nel Mediterraneo, con split di un lobo gelido (in quota) su tutta l’Europa (fig.3).
fig.3
Ma il modello europeo è in buona compagnia questa sera, con il modello canadese che rincara la dose, con un massiccio nocciolo freddo centrato proprio sull’Europa e ripercussioni anche nel Mediterraneo; sarebbero quindi piogge diffuse e nevicate a quote medio-basse nelle nostre regioni con tale evoluzione (fig.4).
fig.4
Quali sono quindi le incognite alla evoluzione mostrata dia modelli?? Perchè, a riguardo, si parla tanto di quanto sta accadendo in stratosfera??
Ebbene, da più giorni si sta insistendo su un eventuale “condizionamento stratosferico” in merito alle sorti della troposfera, che a noi interessa perchè è qui che avvengono tutti i fenomeni meteorologici. Attualmente, tutti i settori stratosferici dele regioni polari si stanno raffreddando più del normale, ovvero della media (cooling), come si evince bene dalle due carte che mostrano le temperature, rispettivamente, a 30 km e 20 km al polo nord (fig.4,5).
fig.4,5
- 10 hPa (30 km)
- 30 hPa (20 km)
Tale comportamento crea un abbassamento dei geopotenziali (pressione) a tutte le quote in Artico, aumentando la velocità di rotazione del VP e, di conseguenza del getto polare, che ne rappresenta il confine, come di evince dalla seguente figura, dove le velocità zonali (i venti in quota da ovest verso est) a 30 km hanno superato il valore di 60 m/s, molto elevato, alla latitudine del circolo polare artico, sopra il 60° parallelo (fig.6).
fig.6
Più aumentano le velocità zonali, più il VP gira forte e più si chiude attorno al proprio centro, in Artico (diminuzione del diametro per la conservazione del momento angolare, ovvero del prodotto tra la distanza del centro di rotazione e la velocità stessa di rotazione).
Una volta che il VP si è “raggomitolato” (consentite il termine) lascia sfuggire pochissimo verso le medie latitudini, in termini di freddo immagazzinato nelle regioni polari. Poichè si è visto (analisi statistiche basate su osservazioni reali), che oltre un certo limite di compattamento nella media stratosfera (soglia NAM pari a 1,5 a 10 hPa), tutta la struttura del VPT-VPS si chiude per almeno un mese e mezzo (legge di B&D, ved. editoriale), eccoci tutti in apprensione per verificare se questo può accadere nel prossimo periodo (ecco link per l’aggiornamento del valore del NAM per chi desiderasse verificare di persona) .
Per il momento, la soglia NAM non è stata superata e i modelli in troposfera continuano a proporre evoluzioni molto accattivanti, che indicano la possibilità di un importante guasto del tempo a carattere freddo nella terza decade del mese anche nelle regioni del Mediterraneo. Attenzione quindi ai futuri aggiornamenti e, per quanto possibile, in questa sede cercheremo di illustrare tutto ciò che accade, sia ai piani alti (stratosferici) sia ai piani inferiori (troposferici).
Ciao ciao
Ciao ciao