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  • COLATA ARTICA MASSICCIA CON NEVE QUOTE BASSE ANCHE IN APPENNINO NEI NUOVI AGGIORNAMENTI, MA CON ALCUNE INCOGNITE. I DETTAGLI DELLA PROBABILITA’ EVENTO

COLATA ARTICA MASSICCIA CON NEVE QUOTE BASSE ANCHE IN APPENNINO NEI NUOVI AGGIORNAMENTI, MA CON ALCUNE INCOGNITE. I DETTAGLI DELLA PROBABILITA’ EVENTO

Posted on 13/11/2015 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-234

13-11-2015 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento mattutino, con i modelli che iniziano a entrare nel vivo, con emissioni più consone alla stagione fredda. Si vanno infatti facendo più concrete le ipotesi di un’ampia e duratura saccatura artica a fine mese, con ripercussioni di rilievo per quasi tutte le regioni italiane; un peggioramento di stampo quasi invernale insomma.

Andiamo per gradi come sempre. Al momento l’area mediterranea  è sempre dominata dall’immensa cupola anticiclonica, correlata alla presenza di un anticiclone di stampo subtropicale, ibrido azzorriano-africano (fig.1).

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope (3)

 

 

La grande struttura anticiclonica sta facendo sentire sempre di più i suoi effetti al suolo, con un tappeto di nubi basse che copre praticamente il perimetro dei nostri mari e nebbie nelle pianure interne, sempre più fitte  a causa delle frequenti inversioni termiche notturne. Dove soleggiato, viceversa, di giorno il clima è prettamente primaverile più che autunnale; anzi, da vera estate di San Martino. Nella fig.1 è stato inserito però un elemento nuovo, già visibile, rappresentato dalla struttura continentale anticiclonica di blocco nell’area Russa. Tale struttura assumerà sempre più importanza a scala emisferica nei prossimi giorni, secondo quanto annunciato nell’editoriale mattutino del giorno precedente e potrebbe essere l’elemento di svolta dell’evoluzione meteorologica della parte finale di Novembre (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-192 (1)

 

Sempre dalla fig.2 emerge, infatti, sempre più evidente, l’azione inerziale di blocco al flusso emisferico della corrente a getto polare esercitata dalla possente struttura altopressoria russo-siberiana (H3), prevista in notevole rafforzamento nella seconda parte di Novembre. L’emissione odierna del  modello americano ipotizza un’evoluzione entusiasmante e seguire, partendo dalla configurazione descritta. Una massiccia colata artica meridiana è prevista dirigersi proprio verso il Mediterraneo questa volta, con l’anticiclone delle Azzorre (H2 ) che punta deciso verso nord e un corposo nocciolo gelido in quota può splittare verso l’Italia  a inizio terza decade del mese (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-234

 

A differenza di quanto commentato ieri (ved. editoriale), l’aggiornamento odierno prevede la discesa del nocciolo gelido proprio sull’Italia, con valori di -30° C in quota (5000 m) e intorno -3,-4° C a 1500 m al centronord (fig.4).

fig.4

Rtavn2521

 

Questa volta sarebbero nevicate a quote basse (500-600 m) su tutto l’Appennino centrosettentrionale e quasi in pianura al nordest (200-300 m), mentre il nordovest sarebbe più riparato con tale configurazione. Nel prosieguo, il nocciolo insisterebbe ancora nelle nostre regioni, distaccandosi gradualmente dalla struttura principale del Vortice Polare, visto sempre alquanto compatto anche nel lungo termine, ma le piogge e le nevicate insisterebbero per più giorni nelle nostre regioni (fig.5).

fig.5

gfsnh-0-252

 

Quanto è attendibile una simile previsione??

Ancora non molto in realtà, gli spaghetti (previsioni ensemble) evidenziano come si tratti di un run estremo, sebbene non completamente isolato dal mucchio (fig.6).

fig.6

MT8_Rom_ens

 

Tuttavia, l’evoluzione proposta dai modelli sta cambiando sempre in meglio, con un ritorno quantomeno in media delle temperature, ma con evoluzioni che potrebbero davvero riservarci un finale del mese appassionante dal punto di vista meteorologico.

C’è però una seconda incognita, che ci accompagna “in parallelo” in tutti gli editoriali; ovvero, l’influenza degli accadimenti stratosferici nelle sorti dei piani inferiori. Il NAM, in particolare il suo valore alla quota significativa di 10 hPa, continua a salire, sebbene viaggi ancora intorno l’unità (più elevata, in termini di anomalie positive, l’AO al momento, fig.7).

fig.7

downward_propagation_last_year_NAM

Tale aspetto andrà monitorato con attenzione nei prossimi giorni, per l’influenza che potrebbe avere nello stravolgere le previsioni dei successivi aggiornamenti alle quote troposferiche. Ad ogni modo, pur tenendo conto delle variabili appena descritte, necessarie in un’analisi obiettiva nel lungo termine, i modelli alle quote troposferiche continuano a mostrare evoluzioni sempre più perturbate e fredde per il Mediterraneo, che potrebbero regalarci un’anticipo serio d’inverno. Seguiremo quindi con passione e meticolosità gli aggiornamenti, la stagione invernale è iniziata e noi siamo pronti ad accoglierla.

Ciao ciao

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