15-09-2019 - Salve a tutti, ecco un nuovo editoriale, la stagione si fa interessante, i primi contrasti autunnali si fanno sentire, sebbene i giorni attuali siano caratterizzati da un clima francamente estivo in molte regioni.
Vediamo subito cosa sta succedendo; l’immagine l’animazione satellitare in fig.1, evidenzia molto bene il tipo di tempo presente in Europa. Alle alte latitudini è visibile la fascia nuvolosa quasi continua del flusso Atlantico, veloce e orientato lungo i paralleli, secondo un assetto tipicamente “zonale”, ovvero con le fasce climatiche ben distinte procedendo da nord a sud.
fig.1
Più a sud, nel mediterraneo, e sulla penisola iberica, sono presenti corpi nuvolosi generati dal distacco, ormai avvenuto da alcuni giorni, di strutture depressionarie appartenenti dal flusso atlantico principale e destinate a “morire” nel Mediterraneo, ma molto lentamente, alimentate dalle calde acque dei nostri mari. Quella sulla Spagna ha generato, nei giorni scorsi, alluvioni e forti temporali nel sud est della nazione, purtroppo anche con alcune vittime. Molto meno incisiva, fortunatamente quella sull’Italia, capace di apportare solo una blanda nuvolosità stratiforme.
Un aspetto molto interessante del quadro descritto è dato dal fatto che il “rilascio” delle strutture depressionarie nel Mediterraneo e l’affermazione dell’alta pressione al di sotto del 50 parallelo in Europa siano state generate da un’accelerazione del getto polare in Atlantico correlata all’inserimento dell’uragano Dorian nel flusso perturbato Atlantico.
fig.2
In parole più semplici, l’iniezione di energia (dal punto di vista termodinamico) di un uragano, fa scorrere più veloci le perturbazioni in Atlantico e, come accade quando una corda viene tirata più forte, si “tende” meglio e il flusso diventa rettilineo, come evidenziato in figura 2.
Le conseguenze pratiche per noi sono consistite nell’arrivo di un’alta pressione a matrice ibrida Azzorre-Africa e del caldo nelle nostre regioni; ovvero, dalla presenza di un’estate settembrina che, come annunciato, non è stata finora caratterizzata da picchi di temperatura particolarmente elevati ma, comunque, nelle ore centrali della giornata il caldo si è fatto sentire in molte città italiane, mentre nelle località di mare è stato possibile riprendere a fare i bagni dopo un periodo instabile.
Fino a quando durerà tale evoluzione??
Ebbene, a partire dalla giornata di mercoledì, il flusso atlantico ora collocato nel nord europa subirà una vistosa ondulazione, tale da generare una massiccia discesa di aria fredda addirittura dalle regioni artiche scandinave nelle regioni orientali europee (fig,3)
Come di vede in fig.3, sebbene tale irruzione fredda riguarderà soprattutto i Balcani e l’Europa orientale, le regioni italiane, in particolare quelle adriatiche, risentiranno di un vistoso cambio di circolazione, con l’entrata dei venti di Bora mercoledì sera in Adriatico, temperature in discesa e l’arrivo di rovesci e temporali anche violenti, sebbene non molto diffusi, inizialmente anche in pianura Padana.
fig.4
Giovedì poi, rapido trasferimento delle fenomenologie in Adriatico, fino alla Puglia, con ampi sconfinamenti nelle regioni tirreniche, dove però i fenomeni risulteranno sparsi e passeggeri. Più intensi i rovesci e temporali nelle regioni adriatiche, con occasione per grandinate e venti forti associati ai temporali.
fig.5
In ogni caso, a prescindere dalla localizzazione dei fenomeni, tutte le regioni italiane sperimenteranno, tra mercoledì e venerdì, un rinforzo dei venti dai quadranti settentrionali e una cospicua diminuzione delle temperature, particolarmente accentuata nelle regioni adriatiche, dove il fresco sarà pungente al mattino e nelle ore più fredde in genere nelle aree lontano dal mare.
fig.6
Insomma, un altro assaggio di autunno, con poche precipitazioni ma con un cambio di circolazione molto ben avvertito in tutte le regioni italiane.
Ciao ciao