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BEL TEMPO IN AFFERMAZIONE, CALDO IN ARRIVO, MA NON ECCEZIONALE, CON ALCUNE INSIDIE ATLANTICHE

Posted on 24/06/2015 by meteogeo in Analisi lungo termine
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24-06-2015 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento per il lungo termine, alla luce delle ultime emissioni dei modelli. A riguardo, si sta molto dibattendo in merito alle caratteristiche della ondata di caldo correlata al periodo stabile e soleggiato in arrivo nella nostra penisola, usando spesso una parola quanto mai abusata negli articoli meteo, soprattutto amatoriali, diffusi in rete: ovvero, eccezionale. Il presente sito amatoriale è ormai in rete da quasi due anni e tale parola, probabilmente, non è stata mai usata. C’è differenza infatti nel dire: spettacolare, intenso, violento….aggettivi assoluti, estrinsecati dal contesto, mentre la parola eccezionale presume un confronto con altri eventi passati di lungo periodo. L’ultimo evento eccezionale dal punto di vista meteorologico, che abbia coinvolto praticamente tutta la penisola, è stata l’ondata di freddo e neve del Febbraio 2012. Da allora fenomeni violenti, anche tragici purtroppo (alluvioni), si sono succeduti nel nostro territorio, ma la parola eccezionale spesso è stata usata fuori luogo. L’ondata di caldo in arrivo sembra non debba fare eccezione, sarà intensa in alcuni momenti, ma NON eccezionale.

Vediamo quindi tutte le fasi che ci separano dall’arrivo del caldo, a partire, come sempre, dalla evoluzione attuale.

Ultimi rovesci oggi al centrosud, dopo i temporali anche forti avvenuti in serata al nord. Il tempo sta già migliorando, viceversa, al nord, dove soffia un vento teso di tramontana e dove le temperature si mantengono gradevoli (fig.1).

fig.1

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Nei prossimi giorni il tempo tenderà a migliorare anche nelle rimanenti regioni della penisola, ma l’alta pressione in arrivo non porterà temperature particolarmente elevate, risultando piuttosto importante il contributo azzorriano, con l’Italia ai margini del centro della struttura altopressoria (fig.2).

fig.2

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L’immagine relativa alla collocazione della corrente a getto chiarisce, a riguardo, come il nucleo altopressorio in spinta dal nord Africa rimanga ai margini, in questa fase (fino al 29 Giugno circa), con il “core” del getto addirittura sopra le nostre teste (fig.3).

fig.3

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Successivamente, a partire proprio dall’inizio del mese di Luglio, la saccatura depressionaria in Atlantico si spingerà verso est, lasciando l’invito sul fianco orientale alla rimonta calda a matrice africana questa volta (fig.3).

fig.3

gfsnh-2015062306-0-192

La fig.4 è riferita all’ultima emissione del modello americano, dove la rimonta africana è più evidente, ma già nel precedente “run” del mattino, la spinta del getto polare verso nord andava a isolare addirittura una figura di blocco per lo stesso periodo, incalzata ai due lati da una saccatura Atlantica e da una goccia fredda retrograda da nordest (fig.5).

fig.5

gfsnh-2015062400-0-168

Davvero didattica la figura a omega blocking risultante; tale evoluzione è, in effetti, significativa di una possibile incapacità dell’anticiclone africano di spingersi molto a nord senza smembrarsi, sotto la spinta del getto polare Atlantico e alla luce del mantenimento a basse latitudini dell’ITCZ nel continente africano (cfr. editoriale).

A riguardo, ancora una volta l’analisi dell’andamento delle correnti a getto evidenzia come la figura di blocco in alta troposfera sia visibile anche nell’ultima emissione (fig.6).

fig.6

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A seguire ancora, la saccatura in Atlantico sembra debba persistere nel suo affondo verso le coste iberiche, tentando continuamente di penetrare nel continente europeo, in una sorta di “braccio di ferro” con l’anticiclone africano (fig.7).

fig.7

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L’evoluzione che si verrebbe a creare vedrebbe quindi l’alternanza di “folate calde” africane, transitorie, con affondi perturbati da ovest, la cui dinamica è ancora da definire. Ad esempio, l’emissione del mattino del modello americano evidenzia  la possibilità di una nuova fase perturbata con blocco anticiclonico ad alte latitudini e abbassamento del getto a latitudini mediteranee alla fine della prima decade di Luglio (fig.8).

fig.8

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Insomma, l’Atlantico non vuole lasciare strada libera all’Africa e, anzi, tenterà di entrare più volte nel continente europeo, con qualche probabilità di riuscirci molto presto (fig.9).

fig.9

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Ciao ciao

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