METEO&SCIENZA

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  • IN ARRIVO LA GRANDE ONDATA DI CALDO, OLTRE 40° C NEL CENTROSUD, POSSIBILI DISAGI; INTENSITA’, DINAMICHE, DURATA E FINE DEL CALDO A PARTIRE DAL 6,7 AGOSTO. TUTTO NEL GRANDE EDITORIALE DELL’ESTATE

IN ARRIVO LA GRANDE ONDATA DI CALDO, OLTRE 40° C NEL CENTROSUD, POSSIBILI DISAGI; INTENSITA’, DINAMICHE, DURATA E FINE DEL CALDO A PARTIRE DAL 6,7 AGOSTO. TUTTO NEL GRANDE EDITORIALE DELL’ESTATE

Posted on 30/07/2017 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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30-07-2017 - Salve a tutti; finalmente un nuovo aggiornamento domenicale, in una fase quanto mai intensa e cruciale della estate in corso, nel complesso anche troppo enfatizzata nella sua dinamica dai media e dai siti d’informazione meteo.

In buona sostanza, siamo alle porte di un’ondata di caldo che si preannuncia molto intensa,  localmente ai limiti dell’eccezionalità, ma solo per alcuni settori della penisola, con opportune distinzioni che andremo adesso ad analizzare.

Cosa sta succedendo quindi??

Per capirlo, andiamo come sempre a osservare l’attuale immagine dal satellite, che già chiarisce alcuni aspetti delle dinamiche meteorologiche che caratterizzeranno i giorni della settimana entrante (fig.1).

fig.1

MET10_RGBNatColour_WesternEurope_20170730100000

La spettacolare raffigurazione in fig..1 evidenzia la presenza, tra Europa e Atlantico, di due importanti figure bariche contrapposte:

1) Una grande depressione centrata nelle isole britanniche, che arriva a sfiorare con le sue propaggini le regioni del nord (con temporali pomeridiani anche intensi e che tende a inviare impulsi freddi al largo delle coste portoghesi, senza avanzare ulteriormente verso il continente europeo

2) Il grande anticiclone africano, che viene letteralmente spinto, lungo il fianco occidentale, dall’affondo della saccatura atlantica e tende a spostare le sue propaggini verso il Mediterraneo e, in particolare, proprio verso la penisola italiana, come indicato dalla freccia rossa

Ebbene, l’assetto barico mostrato in fig.1 (in meteorologia definito anche WR3, ovvero depressione nelle isole britanniche e promontorio africano nel Mediterraneo), andrà ulteriormente a esasperarsi nelle prossime 48 h, “stirandosi” ancora di più lungo i meridiani (fig.2).

fig.2

Recm481

 

In buona sostanza, il cavo d’onda atlantico affonderà ancora di più al largo della penisola iberica e aria molto calda risalirà con decisione dall’entroterra algerino verso il Mediterraneo centrale (fig.3).

fig.3

Recm962

La fig.2 è riferita alla serata di lunedì, mentre la fig.3 la serata di mercoledì, quando “tutto si sarà compiuto”, ovvero un imponente promontorio di aria calda a tutte le quote si attesterà nel Mediterraneo, con una +20° C a 850 hPa (1600 m) che abbraccia tutte le regioni italiane e la +25° C che giunge sulla Sardegna.

Cosa significano tali valori??

Ebbene le temperature citate fanno riferimento “all’aria libera”, ovvero è la temperature che una massa d’aria possiede senza interazioni con la morfologia del territorio (rilievi, pianure, con raffreddamento o riscaldamento locale). Per farci un’idea di cosa significhino, in linea di massima occorre aggiungere circa 15° C in aria secca, come adesso, per rapportarla al livello del mare e inserire effetti locali derivanti dalla morfologia.

In parole povere, una pianura interna, collocata al livello del mare (ma lontana da esso), con una +25° C n quota e una robusta alta pressione sulla testa può agevolmente superare il valore di 40° C.

Ebbene, nella settimana entrante sembra che valori compresi tra 20 C e 25 C (o anche superiori) a 850 hPa possano vagare per tutte le regioni italiane, generando un’ondata di caldo davvero molto intensa, che potrebbe durare senza interruzioni per 7-8 giorni, come mostra la previsione la modello americano per la fine della prima decade (fig.4).

fig.4

Rtavn2402

Sarà davvero eccezionale per tutte le regioni italiane??

Assolutamente NO, occorre fare alcune distinzioni.

Per il nord Italia, ad eccezione della Emilia Romagna, nonostante il caldo sarà molto intenso, non verranno raggiunti valori record, per intenderci come il 2003; nel complesso, le temperature potrebbero diffusamente attestarsi sui 35-36° C (massima), con umidità crescente e non sarà poco comunque.

Le regioni del centro Italia, viceversa, e buona parte dell’Emilia Romagna, sembrano essere collocate lungo la direttrice principale dell’avvezione calda; in tale contesto, dal 2 al 9 Agosto, regioni come Lazio, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna appunto, potranno raggiungere (occasionalmente superare) i 40 C nelle principali città, come Roma, Firenze, Bologna e Perugia e forse, qualche record potrebbe essere toccato (tanto per fornire un’indicazione).

Per il sud Italia e Sardegna infine, i 40° C potranno essere ugualmente toccati o superati, ma qui non sembrano esserci le premesse, perlomeno nella prima fase dell’ondata, per avere valori eccezionali (già raggiunti peraltro quest’anno). Discorso a parte per la Sardegna, che davvero potrebbe vedere valori intorno 44-45° C.

Ma come mai l’ondata in arrivo potrebbe assumere le caratteristiche descritte??

Ebbene, abbiamo già accennato alla grande spinta fornita dall’affondo della saccatura Atlantica, ma in questo caso c’è un secondo fattore. Per capirlo, allarghiamo lo sguardo a sud, verso il continente africano, da dove arriva il caldo (fig.5).

fig.5

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Nella fig.5 è stato evidenziato il flusso perturbato del monsone di Guinea, che dalle acque dell’oceano Atlantico porta ogni estate le piogge all’interno del continente, fino al Sahara. Ebbene, come già ripetuto spesso, il monsone quest’anno è molto intenso e spinge molto a nord l’area delle piogge nel Sahara occidentale.

Ecco quindi, che con condizioni favorevoli (affondo atlantico), la grande cupola anticiclonica algerina viene facilmente dirottata verso il Mediterraneo e il periodo in esame sembra essere quello in cui tale dinamica avverrà con maggiore intensità.

Nessuna speranza di refrigerio quindi??

Non esattamente; per il nord, appare probabile, a partire di settori alpini, un primo possibile break temporalesco nel periodo 6-7 Agosto (fig.6).

fig.6

 Recm1681

Tale interruzione al caldo non dovrebbe però interessare il centrosud, dove occorrerà probabilmente attendere la fine della prima decade (9-10 Agosto, fig.8).

fig.8

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Per tale periodo, nonostante il muro anticiclonico ibrido africano- continentale continuerà a esercitare una strenua resistenza, il rafforzamento stagionale del flusso atlantico, legato a sua volta al ritorno del Vortice Polare, potrebbe forzare il blocco altopressorio, apportando refrigerio e temporali al termine della potente ondata di caldo.

Ovviamente, per tutto ciò occorreranno molte conferme, ma alcune linee guida per orientarsi nel tempo della prossima decade sono state fornite.

Non ascoltate quindi proclami allarmistici non motivati e spiegati. Le condizioni per un elevato disagio fisico in alcune regioni purtroppo ci saranno, l’ondata sarà molto intensa, ma andranno operate le opportune distinzioni.

 

Ciao ciao

 

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