03-09-2015 - Salve a tutti, appuntamento quotidiano con la discussione dei modelli che inizia a prendere una piega meno estiva e maggiormente autunnale. La saccatura Atlantica, con asse centrato a ovest dell’Italia, inizia a far sentire sempre di più i suoi effetti nelle nostre regioni, con temporali sparsi nelle regioni settentrionali, talvolta di una certa intensità, oltre che nell’Appennino settentrionale (fig.1).
fig.1
Dalla splendida immagine del satellite in fig.1 si comprende bene quanto stia accadendo; le regioni settentrionali sono collocate al momento lungo il ramo ascendente della corrente a getto, settore maggiormente favorevole alla creazione di nuvolosità e fenomeni. Nonostante non sia presente un vero e proprio sistema frontale quindi, i temporali non mancano nella pianura Padana al momento (fig.2,3,4,5)
- Radar Italia
- Radar nordovest
- Dinamica satellite
- Satellite Italia
Le temperature, come annunciato, continuano, seppur lentamente, a scendere al centronord, dove raramente si superano i 30° C, più caldo al sud, sotto l’influenza del’anticiclone a matrice in parte africana (fig.6).
fig.6
Dalla carta delle correnti a getto (300 hPa) attuale, è possibile fotografare quanto sta accadendo in alta troposfera al momento, con il ramo ascendente del jet stream con leggera curvatura ciclonica al nord (fig.7).
fig.7
Per quanto riguarda la previsione degli assetti barici a scala europea per le prossime 36 h, tutta l’evoluzione descritta finora è destinata a un marcato peggioramento, in particolare nelle regioni centrali. La stessa carta delle correnti a getto (topografia di geopotenziale a 300 hPa) evidenzia infatti un ulteriore affondo del “core” della corrente a getto nelle regioni centrali, grazie all’apporto un nuovo contributo freddo alla saccatura, proveniente dalle regioni artiche (fig.8).
fig.8
Come si evince dalla fig.8, la saccatura atlantica, fino ad oggi sostanzialmente stazionaria a ovest dell’Italia, subirà un’accelerazione del moto verso est e un approfondimento lungo i meridiani. In tale contesto, i fenomeni temporaleschi, fino a ora relegati al nord in prevalenza, tra la mattinata di domani, venerdì, e quella di sabato, dovrebbero fare la loro comparsa in maniera diffusa anche nelle regioni centrali, con episodi locali di intenso maltempo (fig.9).
fig.9
In effetti, a differenza delle regioni settentrionali, il peggioramento previsto in quelle centrali nelle prossime 36 h sarà meglio organizzato, probabilmente accompagnato dalla formazione di un vero e proprio sistema frontale che dal Tirreno occidentale di sposterà su tutte le regioni centrali. Davvero preoccupanti anche oggi le previsioni di tutti i modelli di dettaglio, in merito alla possibilità della genesi di fenomeni forti e/o violenti nelle regioni centrali a partire dal pomeriggio di domani, venerdì. Riportiamo in questa sede quelle del modello YOUMETEO, che già per domani riportano la possibilità di fenomeni temporaleschi localmente intensi tra Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo; temporali anche al nordest (fig.10).
fig.10
Ma molto peggiore è la previsione, anche oggi, per la nottata tra venerdì e sabato e la mattinata stessa di sabato; possibile insorgenza di fenomeni temporaleschi violenti, anche di tipo V-SHAPE rigenerante, nei settori al confine tra Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, in particolare quindi su ternano, reatino, viterbese e teramano (fig.11).
fig.11
Secondo il modello illustrato, in taluni casi potrebbero verificarsi accumuli >150 mm/24 h. Ovviamente, la previsione andrà perfezionata nelle prossime emissioni; tuttavia, nell’avvicinarsi all’evento i modelli rincarano la dose anzichè smussare i toni, prestare attenzione.
Passata la “tempesta”, a partire da domenica la saccatura traslerà ulteriormente verso est, esponendo le regioni italiane, in particolare le adriatiche, a correnti piuttosto fresche da nordest (fig.12).
fig.12
In questa occasione (fig.12), tra lunedì e mercoledì della settimana prossima, un significativo abbassamento delle temperature dovrebbe aver luogo in tutte le regioni italiane, anche in quelle meridionali, fino ad allora non raggiunte dal fresco (fig.13).
fig.13
In fig.13 sono state segnalati i valori corrispondenti a tre isoterme significative alla quota geopotenziale di 850 hPa, rispettivamente la +4, +12 e +20 che, molto schematicamente, racchiudono all’interno aree con clima freddo (+4), fresco (+12) e caldo (+20).
Ecco quindi, che con la fine della prima decade di Settembre, un primo assaggio di clima fresco autunnale potrebbe fare la sua comparsa nelle nostre regioni.
Quale potrebbe essere poi l’ulteriore evoluzione per la metà del mese?? Poco chiaro ancora il modello americano, ma alcune tendenze appaiono chiare per adesso; ovvero, una prima chiusura del nocciolo freddo del Vortice Polare in Artico e la conseguente spinta dell’anticiclone delle Azzorre verso nord. Si tratta di una evoluzione ottima in inverno per gli amanti del freddo, ancora poco produttiva a inizio della stagione autunnale (fig.14).
fig.14
Ciao ciao