13-11-2020 . Salve a tutti, editoriali che si susseguono con l’arrivo della stagione fredda, sebbene per adesso freddo non ce ne sia. Tuttavia, nei modelli inizia a comparire con sempre maggiore insistenza un cambio di circolazione e di assetti nel Mediterraneo, proprio a partire dalla terza decade, come più volte annunciato, lasciando ipotizzare anche un contributo continentale nel possibile freddo in arrivo.
Andiamo per gradi; nella giornata di Giovedì prossimo, alla fine della seconda decade, il modello europeo evidenzia il netto spsostameto del centro motore dell’alta pressione nella sua naturale sede nelle Azzorre, molto potente e la creazione di uno spazio per l’arrivo di una saccatura atlantica, alimentata però da un contributo artico ben evidente.
fig.1
Tale evoluzione, passando al modello americano, è resa possibile dall’incastro tra le due potenti figure altopressorie visibili in fig.1 e combacia perfettamente con il successivo arrivo di un nucleo artico tra i Balcani e le regioni orientali italiane, con valor di -30 C a 5500 m (500 hPa).
fig.2
Come si vede in fig.2, il blocco offerto dall’alta pressione continentale russa (non è ancora il famoso orso) svolge la duplice funzione di dirottare i nuclei freddi dal nord atlantico e artico verso il Mediterraneo e, in un secondo tempo, di fornire anche un ulteriore contributo freddo, grazie all’afflusso d aria di origine continentale, ancora più fredda, lungo il suo bordo meridionale.
fig.3
Insomma, il Mediterraneo, a partire dal giorno 22, potrebbe diventare sede di passaggi perturbati via via pù incisivi, alimentati da aria fredda prima a contributo artico, poi addirittura continentale, con possibilità per le prime nevicate a quote più basse su alcune regioni, in particolare quelle più orientali.
Un giochino sempre molto divertente è verificare la distribuzione delle nevicate previste dal modello americano fino al termine della emissione e ci sono!! Anche abbastanza diffuse, fino ai rilievi italiani!!
fig.4
A supporto delle ipotesi ora descritte, stasera la previsione del NAM, ovvero dello stato di salute del vortice, polare lascia intravedere qualche spiraglio, evidenziando alle quote inferiori la presenza di una sorta di “limbo” a fine mese, con valori neutri del NAM (AO al livello del mare) e, quindi, spazio per manovre più ampie del getto polare, con irruzioni fredde alle medie latitudini meno ostacolate dalla forza del VP stesso.
fig.5
Insomma, la carne al fuoco c’è, speriamo di mangiare qualcosa….
Ciao ciao