10-10-2015 - Salve a tutti; eccoci giunti a stilare il resoconto di una giornata alquanto perturbata nelle regioni italiane e altrettanto movimentata nell’analisi dei modelli (si consenta il paragone). Come previsto, forti nubifragi si sono abbattuti nelle estreme regioni meridionali fino al primo pomeriggio. Sicilia, Calabria e Puglia, in sequenza, hanno sperimentato fenomenologie violente laddove quindi è stato più acceso il contrasto tra l’aria fredda, che affluiva nel bacino del Tirreno a ovest, e quella più calda che nello Ionio affluiva dai quadranti meridionali. Piogge anche intense nelle regioni centrali, ma senza la virulenza del sud Italia. Ecco la splendida immagine dal satellite del mattino, quando i nubifragi più intensi stavano risalendo il mar Ionio tra Sicilia e Calabria, diretti verso la Puglia (fig.1).
fig.1
Attualmente il tempo è migliorato nelle regioni meridionali, ma l’atmosfera resta instabile, in quanto il minimo è ancora nel Tirreno e il sistema perturbato si sta avvitando attorno ad esso (fig.2).
fig.2
La sinottica conferma quanto riportato (fig.3).
fig.3
Come si evince dalla fig.2, il minimo al suolo, ormai in allineamento con quello in quota (creazione di un vortice appunto), si trasferirà in Adriatico in nottata e il le piogge continueranno a cadere insistenti tra Abruzzo, Marche e Romagna, più sparse e a carattere di rovescio su Lazio e Campania. Nelle estreme regioni meridionali il tempo si instabilizzerà di nuovo nella Calabria tirrenica, dove arriveranno rovesci diffusi, locamente forti per correnti sostenute da ovest-nordovest in mattinata (fig.4).
FIG.4
Il tempo comunque tenderà a migliorare ovunque entro lunedì, consentendo una pausa soleggiata su tutte le regioni. Ottobre comunque, come riportato in mattinata, ha in serbo molte altre perturbazioni dirette verso il Mediterraneo (ved. editoriale). A tal proposito, in merito alla emissione, abbastanza estrema, del modello americano commentata questa mattina, si riportano di seguito due figure per riflettere in merito all’affidabilità della previsione descritta. La prima riguarda gli “spaghetti” della città di Verona (fig.5).
fig.5
Dall’immagine di vede bene come l’emissione del mattino sia assolutamente in media con le altre per tutta la durata previsionale (marcato sottomedia). Solo le ultime 48 h sono estreme, ma francamente l’isoterma -6° C a 1500 m al nordest il 25 Ottobre è veramente chiedere troppo!!!
Nella seconda immagine, tutte le perturbazioni riportate nel grafico vengono “lette” per esteso, in figure distinte, per il tematismo riguardante i geopotenziali a 500 hPa (5500 m) e pressione al suolo, per la data fatidica del 22 Ottobre. Ebbene, nella figura sono state numerate, evidenziandole, tutte quelle emissioni che evidenziano una evoluzione comparabile con quella ufficiale del mattino, molto fredda a perturbata (fig.5).
fig.5
Come si evince dai riquadri, 9 perturbazioni su 20 (più quella ufficiale) evidenziano una evoluzione fredda e perturbata per la terza decade, circa il 50% quindi, non male come probabilità di evento in meteorologia.
Insomma, le certezze nella meteorologia non esistono, lo sappiamo bene, ma i singoli tasselli che si vanno componendo ci dipingono un Ottobre instabile e sempre più freddo con il passare delle giornate.
Ciao ciao