METEO&SCIENZA

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ANCORA PIOGGE E TEMPORALI NEI PROSSIMI GIORNI E DA META’ MESE SIAMO IN BALLO PER L’EVENTO FREDDO A GRANDE SCALA, I DETTAGLI

Posted on 03/02/2018 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfsnh-10-240

03-02-2018 - Salve a tutti, siamo nel periodo statisticamente più freddo dell’anno nell’emisfero boreale (proprio oggi furono raggiunti -71,2° C a Ojmjakon nel 1924). Per adesso però, il freddo non si è visto molto a partire dal nuovo anno, sebbene la perturbazione in transito nelle nostre regioni si sia dimostrata piuttosto intensa, con forte maltempo in nottata nelle regioni centrali e neve che ha toccato quote pianeggianti nel bolognese,con il capoluogo imbiancato, anche se per poco tempo.

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Al momento comunque, le condizioni meteorologiche tendono a migliorare gradualmente su tutte le regioni, con la giornata di Domenica che si preannuncia molto più soleggiata nelle regioni peninsulari, sebbene un nuovo peggioramento stia prendendo corpo dalla Francia, con una nuova perturbazione n entrata nel Mediterraneo dal golfo del Leone (fig.2)

fig.2

animation-satellite-ir-france

 

Sulla base di quanto evidenziato, la pausa al maltempo nelle regioni italiane sarà alquanto breve, con un nuovo peggioramento che prenderà le mosse tra lunedì e mercoledì, inizialmente al nord ovest, con piogge anche intense, poi al centrosud, con temporali anche forti e un rialzo termico abbastanza accentuato

fig.3

GFSOPEU12_72_1

 

Insomma,il tempo si instabilizza, ma per gli amanti del freddo e della neve resta il problema di fondo, emerso ormai da settimane in questa stagione invernale: l’errata collocazione del lobo canadese del VP, in costante spinta dalla Groenlandia verso l’Islanda, con il centro di massa collocato troppo a est (fig,4)

fig.4

gfsnh-0-192

Da tale posizione nel Mediterraneo non può arrivare nulla di diverso da una variabilità perturbata atlantica non fredda o deboli circolazioni secondarie da est come quella mostrata in fig.4

Continuerà così fino alla fine dell’inverno??

Forse NO; proprio negli ultimi giorni infatti, le carte in stratosfera stanno mostrando una dinamica che potrebbe davvero stravolgere la fase finale dell’inverno.

Alla quota “strategica” di 10 hPa (30 km) infatti, i principali modelli di previsione evidenziano la presenza di una serie di intensi warming in sede artica, di cui il più potente dovrebbe avvenire intorno metà mese e condurre alla completa bilobazione del VPS, secondo una dinamica da split da manuale di meteorologia

fig.5

gfsnh-10-240

Molto interessante il fatto che il riscaldamento più intenso avvenga sulla verticale dellaGroenlandia, proprio dove, alle quote troposferiche,il VP appare più forte attualmente. 

Dalla visione della distribuzione dei geopotenziali alla stessa quota, appaiono dinamiche quasi dimenticate, partendo dalla bilobazione, la cui partenza è prevista intorno le 192 h a partire da ora.

fig.6

NH_HGT_10mb_240

A seguire, un incredibile moto retrogrado del lobo siberiano del VPS verso le regioni europee, anche questo da didattica meteo, spinto dalle correnti antizonali generate da un poderoso anticiclone polare.

fig.7

NH_HGT_10mb_300

La dinamica mostrata fa parte dell’immaginario collettivo dei “sognatori meteo” che invocano freddo e neve e non capita spesso, o perlomeno negli ultimi anni si è vista davvero poco, ma dobbiamo sempre pensare che si tratta di carte che evidenziano dinamiche a 30 km di quota. Occorre verificare una opportuna propagazione di tali dinamiche alle quote troposferiche.

Diciamo subito che, proprio perchè si tratta di carte stratosferiche, la probabilità che si verifichi quanto esposto è elevata; i modelli alle quote troposferiche non mostrano ancora nulla, però, di quanto previsto oltre i 12 km di quota, ma è anche vero che un’eventuale evento freddo nelle regioni europee sarebbe da collocare nella terza decade di Febbraio, con un gap temporale rispetto alle quote stratosferiche di 7-10 giorni. Sarà molto interessante seguire i futuri aggiornamenti dei modelli

Nel frattempo, godiamoci la visione di queste carte, con la MJO (Madden Julian Oscillation), in fase 7 a fondo scala, elemento favorevole alla genesi di blocchi atlantici e alla trasmissione di calore verso l’alto (forcing) proprio nl nord atlantico e area groenlandese.

fig.8

ensplume_full

 

In alta stratosfera il processo sembra già iniziato, con aumento dei geopotenziali in sede artica

fig.9

time_pres_HGT_ANOM_JFM_NH_2018 (1)

…e con inversione dei venti zonali ben evidenziata dal grafico Hattard.

fig.10

u_65N_10hpa (1)

 

 

Insomma, nel breve ancora piogge, temporali e nevicate sui rilievi, mentre da metà mese siamo in ballo per qualcosa di molto più grosso, seguite gli aggiornamenti.

Ciao ciao

 

 

 

 

 

 

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