METEO&SCIENZA

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  • ANCORA NEVICATE A QUOTE BASSE AL CENTROSUD FINO A GIOVEDI'; PAUSA TEMPERATA E NELLA TERZA DECADE IL GRANDE INVERNO CON IL VORTICE POLARE IN PEZZI POTREBBE PORTARE NEVE A QUOTE PIANEGGIANTI NELLE REGIONI ITALIANE

ANCORA NEVICATE A QUOTE BASSE AL CENTROSUD FINO A GIOVEDI'; PAUSA TEMPERATA E NELLA TERZA DECADE IL GRANDE INVERNO CON IL VORTICE POLARE IN PEZZI POTREBBE PORTARE NEVE A QUOTE PIANEGGIANTI NELLE REGIONI ITALIANE

Posted on 07/01/2019 by meteogeo in Analisi lungo termine
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gfs_T850a_eu_52 (1)

07-01-2019 - Salve a tutti, nonostante una certa stanchezza per la ripresa del lavoro, impossibile non commentare le carte odierne che, sebbene per molti non evidenzino nulla di particolare, perlomeno nell’immediato, a ben guardare stanno gradualmente dipingendo alcuni scenari degni delle migliori annate.

Andiamo comunque per gradi, occorreranno continui sviluppi e conferme in merito, ma per adesso, anche a solo scopo didattico, risulta interessante capire cosa potrebbe accadere nel mede di Gennaio.

Iniziamo dal presente; il sud risente ancora dell’influsso freddo balcanico, con nevicate occasionali anche a quote molto basse.

fig.1

MET10_RGBNatColour_WesternEurope_20190107140000

Ma dalla fig.1 si evince molto bene come in Atlantico, a nord del Regno Unito, sia già presente un nuovo impulso perturbato pronto a farsi strada, alimentato da aria fredda artica, verso il Mediterraneo, apportando un nuovo peggioramento di stampo freddo nelle regioni centromeridionali.

fig.2

ECI0-72 (2)

 

Ecco quindi, che tra le giornate di mercoledì e giovedì nuove nevicate a quote basse interesseranno le regioni Adriatiche, ma anche il Tirreno meridionale, a partire dalla Campania procedendo verso la Calabria.

Va precisato che queste dinamiche non sono ancora frutto dei ripetuti warming stratosferici, quanto di una certa forza dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico, pronto a spingersi verso nord in questo periodo.

Ma proprio negli ultimi aggiornamenti appare sempre più evidente come le conseguenze degli stravolgimenti barici alle quote stratosferiche potrebbero presentare un conto anche vistoso, in troposfera, nella terza decade del mese.

Attenzione ora alla sequenza prevista nella media stratosfera, nei prossimi 15 giorni, alla quota di 20 km (10 hPa).

Partiamo dal presente – 24 h

fig.3

NH_HGT_10mb_024

 

Il VPS non presenta ancora i lobi ben separati e la spinta è esercitata dalla sola onda pacifica (wave 1).

Ecco cosa succede nei giorni successivi – 120 h

fig.4

NH_HGT_10mb_120 (1)

240 h

fig.5

NH_HGT_10mb_240 (4)

 

384 h

fig.6

NH_HGT_10mb_384 (21)

 

Come si vede dalla sequenza riportata, intorno 5 giorni da ora 12 Gennaio, il VPS andrà a separare perfettamente i due lobi, siberiano e canadese, ben distanziati e discesi alle medie latitudini, con un potente anticiclone polare in azione. Tale dinamica di manterrà intatta fino al termine della emissione, datata 23 Gennaio, con una crisi del VPS di grande portata nel pieno del periodo invernale.

Cosa succederà nel frattempo in troposfera??

Ebbene, in un primo momento il VPT si indebolirà, disperdendo i centri di massa più intensi, ma senza particolari ripercussioni alle nostre latitudini dove, anzi, si attraverserà una fase zonale prima di metà mese.

fig.7

 

ECH1-120

 

A seguire, però, dopo metà mese, la wave 1 aleutinica, l’anticiclone del Pacifico, inizierà a spingere forte verso l’Artico a tutte le quote (forcing aleutinico), destrutturando il VPT.

fig.8

ECH1-240 (2)

 

Anche questo secondo passaggio non  risulterà però sufficiente a far giungere un corposo nucleo freddo nel comparto europeo; ma l’azione degli anticicloni subtropicali non è finita.

Ecco infatti, a titolo di esempio, lo stupefacente finale dell’emissione del run parallelo del modello americano, che diventerà presto quello ufficiale.

fig.9

gfsnh-0-384 (12)

Nella figura riportata, alla spinta aleutinica in Artico corrisponde una riposta dell’anticiclone delle Azzorre, secondo un modello a onde convergenti, verso il polo in questo caso, fino a occupare il settore centrale dell’Artico e, come inevitabile conseguenza, a dirottare i nuclei gelidi del VP verso latitudini più temperate nei vari angoli del’emisfero.

Si tratta di un’evoluzione da autentica didattica meteo, che porterebbe freddo e nevicate anche a quote pianeggianti in molte regioni italiane.

Ovviamente è solo un primo abbozzo lontano delle possibili emissioni, ma inizia a essere davvero congruente con quanto rilevato alle quote stratosferiche.

Insomma, l’inverno in corso sta per assumere sempre più i contorni delle grandi stagioni e il freddo attuale per alcune regioni potrebbe essere solo un piccolo antipasto, mente per altre potrebbe rappresentare l’inizio di un lungo periodo perturbato e molto freddo, con nevicate anche a quote pianeggianti.

fig.10

gfs_T850a_eu_52 (1)

 

Ciao ciao

 

 

 

 

 

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