06-12-2020 - Salve a tutti; immancabile editoriale della Domenica, aspettando ormai con trepidazione l’arrivo delle giornate più tipicamente invernali e, in effetti, qualcosa intravedono i modelli.
Intanto, nevicate abbondantissime si stanno registrando nei settori alpini centro orientali, fino a 2 m di neve in alcune località montane dei settori dolomitici bellunesi, poco meno a Livigno, leggermente più a ovest.
Ma la neve abbondantissima non si è vista solo in montagna; nelle Alpi occidentali è nevicato anche in basso. Qui siamo poco fuori il confine, Canton Ticino, ma versante italiano dal punto di vista dello spartiacque e neve ne ha fatta abbastanza, bella la foto di Maurizio Capelli, chissà come sono riusciti a partire.
fig.1
La causa di tale forte peggioramento, come annunciato da giorni, risiede nell’arrivo di un massiccio nucleo gelido (in quota) del Vortice Polare che, giungendo nel Mediterraneo, ha innescato violenti contrasti, richiamando forti correnti sciroccali al centro sud e generando forti nevicate al nord, a bassa quota la nord ovest.
fig.2
Ora la prima perturbazione responsabile del peggioramento si sta allontanando, ma altra instabilità è in arrivo già da stanotte al nord ovest, questa volta accompagnata da un nucleo gelido in quota, non più nevicate da addolcimento quindi.
fig.3
Tale nucleo, con temperature <-30 C oltre i 5000 m, molto probabilmente porterà rovesci nevosi a quote basse nel golfo ligure, compresa la Toscana settentrionale, con qualche fiocco visibile nella pioggia fin sulle coste e nel resto del nord ovest, come visibile nella figura di seguito, spostandosi quindi verso il nord est.
fig.4
A seguire, martedì giungerà un’intensa perturbazione atlantica, che tra martedì e mercoledì porterà altre piogge intense su tutto il nord e versanti occidentali della penisola, con quota neve in abbassamento al centro, questa volta e ancora a quote basse tra golfo ligure e appennino emiliano.
fig.5
A partire da giovedì, l’instabilità risulterà meno diffusa nelle regioni italiane, con un flusso nord occidentale teso e altri impulsi perturbati in arrivo ma più veloci, concludendo la fase più critica del periodo perturbato.
Ma a questo punto il Vortice Polare potrebbe iniziare a cambiare assetto. Dopo qualche giorno di pausa si intravedono i primi tentativi di risalita dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico, coadiuvato dalla costante spinta dell’altra onda uralica verso l’Artico e nell’emissione mattutina del modello americano un primo tentativo di irruzione fredda continentale è visibile.
fig.7
Con tale assetto ancora i nuclei più freddi del VP resterebbero in Artico ma l’afflusso sarebbe comunque molto freddo, capace di generare precipitazioni a quote molto basse anche al centrosud.
fig.8
A riguardo, l’andamento previsto per il NAM evidenziano come alle quote troposferiche si possano raggiungere valori anche di -2, ovvero AO fortemente negativa al livello del mare.
fig.9
In stratosfera intanto, qualche disturbo è ben visibile al VPS, con warming periferici che iniziano a strutturarsi e che ellitticizzano il VP, ma che per ora non portano a termine il “compito”.
fig.10
Insomma, ci sono parecchi spunti interessanti e, come dicevo, alla fine ce ne sarà per tutti, basta aspettare con calma gli eventi.
Ciao ciao