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ANCORA FREDDO CON ROVESCI NEVOSI A BASSA QUOTA NEI PROSSIMI GIORNI, FORSE ANCHE NEL TIRRENO, POI VP COMPATTO MA CON ULTERIORE EVOLUZIONE

Posted on 17/12/2017 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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ecmwf_T850a_eu_3 (1)

16-12-2017 - Salve a tutti. nuovo aggiornamento ormai a stagione invernale ormai avviata. Rispetto a qualche giorno fa in realtà, le premesse per la seconda parte del mese di Dicembre sono cambiate, gli assetti principali del VP si sono modificati nelle previsioni dei modelli, vedremo come; tuttavia, l’afflusso di aria artica previsto negli ultimi editoriale c’è stato e continua tuttora, con occasiona,i nevicate a quote basse nel versante adriatico (fig.1).

fig.1

sat_new_ireu (34)

A partire dai prossimi giorni però il Vortice Polare si ricompatterà, ma lascerà, come spesso capita, un’ultima appendice fredda, capace di generare altre nevicate a quote molto basse al centrosud, alquanto sparse però, nella giornata di martedì.

fig.2

ECI0-72

Le precipitazioni non dovrebbero essere troppo diffuse in tale peggioramento, ma in virtù della collocazione del minimo in quota, nelle regioni centrali, potrebbe giungere qualche sorpresa nevosa anche dal lato tirrenico.

A seguire, come accennato, il VP andrà a chiudersi ma, soprattutto dal lato Pacifico, l’anticiclone delle Aleutine andrà comunque a spingere verso l’Artico, dalla costa nordamericana però, decentrato più a est rispetto alla grande massa oceanica del Paficico (fig,2).

fig.2

ECH1-168 (3)

Da quella posizione, è molto facile che nel settore atlantico, proprio per a spinta asimmetric fornita al   centro di massa del VP, si instauri un regime zonale verso le nostre regioni, con una bassa pressione molto profona a nord delle Alpi e alta pressione che invade il Mediterraneo (fase NAO positiva).

Le vie d’uscita a tale evoluzione sono di due tipi:

1) la spinta aleutinica è talmente potente da smembrare il VP in Artico e fare tutto il lavoro “da sola”, come sembrava nelle scorse emissioni

2) la direttrice della spinta si modifica gradualmente e trasla dallo stretto di Bering, da dove può spingere nuclei freddi atlantici verso il Mediterraneo con la collaborazione dell’anticiclone delle Azzorre in un secondo tempo.

fig.3

gfsnh-0-288 (2)

Questa visione è ben rappresentata sia nel modello europeo, sia in quello americano questa sera e lascia ben sperare per il futuro dell’inverno, ma andrà approfondita anche alla luce delle prossime analisi integrate dall’andamento del VP alle quote stratosferiche.

fig.4

ecmwf_T850a_eu_3 (1)

Ciao ciao

 

 

 

 

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