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ANCORA BEL TEMPO, POI SACCATURA ARTICA A META’ MESE, MA IL VORTICE POLARE E’ DURO A MORIRE, LUNGA DISCUSSIONE

Posted on 11/01/2015 by meteogeo in L'EDITORIALE
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gfs_nam_web_1 (1)

11-01-2015 - Salve a tutti; ampio aggiornamento domenicale dei modelli, preceduto da un inquadramento dello stato attuale del tempo.

Come previsto, anche la giornata festiva sta trascorrendo con tempo mite e prevalentemente soleggiato, sebbene su tutto il Tirreno, in particolare lungo le coste, la nuvolosità sia aumentata a causa di deboli infiltrazioni fresche generate dall’arrivo di un fronte perturbato a ridosso delle Alpi (fig.1).

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope (21)

 

Le temperature sono comunque già scese molto al nord, specialmente in Pianura Padana, dopo i picchi quasi eccezionali di caldo al nordovest ieri (ved. articolo), mentre restano ancora piuttosto alte al centrosud, ma subiranno una flessione entro domani anche su queste regioni.

Per il resto, se si escludono le oscillazioni termiche descritte, le fenomenologie previste risulteranno piuttosto scarse, almeno fino al week-end, su tutte le regioni. A partire da sabato 17, una perturbazione Atlantica, correlata a una saccatura Artica abbastanza pronunciata, dovrebbe interessare quasi tutto li centronord, in particolare il versante tirrenico, confermata da tutti i modelli odierni (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-180

La saccatura in fig.2 sarà quindi accompagnata da un peggioramento del tempo generalizzato al nord e centrali tirreniche, con un abbassamento delle temperature abbastanza netto a partire da ovest, che consentirà la genesi di nevicate a quote collinari al nord e quote medie al centro.

Il peggioramento, secondo quanto descritto dai modelli, sarà però sostanzialmente limitato al week-end del 17-18, in quanto, come accennato più volte, non si evince dai modelli odierni la genesi di una vera crisi del Vortice Polare che, viceversa, sembra in grado di riassorbire rapidamente l’ondulazione descritta. Particolarmente indicativa la carta successiva (fig.3), che evidenzia un riaccorpamento del Vortice Polare stesso a inizio terza decade, con un deciso trasferimento del nucleo principale di vorticità (bassa pressione in quota) dal settore canadese a quello scandinavo.

fig.3

gfsnh-0-276 (2)

In questa fase, una nuova, sebbene temporanea, rimonta azzorriana potrebbe caratterizzare il tempo del Mediterraneo, con l’ennesima sortita primaverile nella nostra penisola.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il VPT appare piuttosto refrattario ad essere “smembrato” dalle spinte atlantiche e aleutiniche e, sempre secondo il modello americano potrebbe andare ad assumere un assetto sfavorevole a entro la fine del mese (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-384 (14)

Tale assetto potrebbe però sempre essere soggetto all’azione dell’anticiclone delleAzzorre, in partenza con il blocco più volte nominato nei precedenti editoriali.

Riguardo il comportamento del Vortice Polare Troposferico in questa fase torna utile, in data odierna, analizzare nel dettaglio l’andamento del NAM (North Anular Mode) l’indice che descrive lo stato di salute del Vortice Polare a tutte le quote (stratosferiche e troposferiche). Come si vede dalla fig.5, vi è una notevole discordanza (decoupling), alla data del 7 Gennaio, tra quanto accade ai piani stratosferici e quanto, viceversa, accade ai piani troposferici, che a noi maggiormente interessano (fig.5).

fig.5

gfs_nam_web_1 (1)

Infatti, il valore medio del NAM risulta pari a -2,6, molto basso, prossimo alla soglia di -3 che, in letteratura, rappresenta il valore statisticamente indicativo della genesi di un periodo di almeno 45 giorni caratterizzato da struttura del VPS-VPT fortemente disturbata (legge di B&D, approfondiremo in seguito).

Tale debolezza complessiva (NAM -2,6) non si traduce, come accennato, nella presenza di una VPT (Vortice Polare ai piani troposferici) disturbato e ricco quindi di ondulazioni, preludio di avvezioni fredde nel Mediterraneo. In breve, la struttura del Vortice Polare, ai piani isobarici inferiori, appare ancora molto compatta al momento, a dispetto dei disturbi presenti in stratosfera e delle previsioni autunnali che prevedevano un Vortice Polare piuttosto disturbato e ciò impedisce peggioramenti freddi duraturi nel Mediterraneo. Restano comunque valide tutte le premesse fatte finora nei precedenti editoriali e, a partire dalla metà del mese, una prima sacatura Artica andrà ad interessare buona parte delle regioni italiane, in attesa di ulteriori sviluppi per la fine del mese, sempre possibili nel quadro previsionale attuale.

Ciao ciao

Ciao ciao

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