01-01-2016 - Salve a tutti e ben ritrovati per un aggiornamento pomeridiano, utile a fare il punto sulla evoluzione a scala emisferica del Vortice Polare e, quindi, del tempo che sarà in Gennaio alle nostre latitudini.
Iniziamo dal modello americano per la troposfera; risulta ormai acclarato l’indebolimento del VP nella prima parte di Gennaio, ma per ora non appare ancora evidente, nel lungo termine, una completa destrutturazione dello stesso, con genesi di ondulazioni di grande rilievo alle medie latitudini (fig.1).
fig.1
In fig.1 è evidente la notevole penetrazione dell’onda aleutinica nelle regioni artiche, con bilobazione del VP, ma è praticamente assente una risposta in Atlantico, con elevazione azzorriana e, di conseguenza, sull’Italia ci potrebbe essere una nuova fase mite e alquanto soleggiata a inizio seconda decade.
Il VP potrebbe quindi tornare a chiudersi moderatamente, nel senso che non è ormai possibile una nuova pulsazione in prima armonica come quella registrata nel periodo pre natalizio ma, ad ogni modo, non sono evidenti peggioramenti sostanziali nel Mediterraneo a inizio seconda decade (fig.2).
fig.2
Gli assetti del VP comunque, nel complesso sono cambiati in troposfera e ciò è ben evidente dal grafico delle anomalie di geopotenziale nelle regioni polari a tutte le quote (fig.3).
fig.3
Da grafico in fig.3 si evince, comunque, come nelle regioni polari, fino alla quota di circa 15 km (70 hPa), il VP non si presenti più compatto, mentre alle quote superiori sia presente ancora una struttura molto chiusa, che condiziona in parte le dinamiche alle quote inferiori. La parte più acuta del condizionamento stratosferico sembra comunque ormai superata, dopo la trasmissione avvenuta alle quote troposferiche (anomalie blu nel grafico).
In effetti però, le velocità zonali e la fase di cooling non sembrano in deciso arresto al momento (fig.4,5)
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- Velocità zonali
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- Cooling
In stratosfera comunque, il VP continua a essere attaccato dalla costante azione dell wave 1 aleutinica, a cui gradualmente si andrà associando una spinta dal lato opposto, in sede europea, assimilabile e una spinta azzorriana alle quote inferiori (fig.6).
fig.6
Al momento però, non sembra che ancora sia presente, anche in stratosfera, un’azione decisiva nei confronti della struttura del VPS, sebbene il processo d’indebolimento della struttura del VPS-VPT appaia irreversibile, anche alla luce della fine del condizionamento previsto dalla teoria di B&D. La previsione relativa all’andamento delle velocità zonali, emessa dal modello europeo per la stratosfera, evidenzia comunque come dovrebbe partire un calo piuttosto accentuato nei prossimi giorni, a partire dai settori più alti della stratosfera (fig.7).
Insomma, i modelli dovrebbero proporre nei prossimi giorni novità sempre più consistenti a tutte le quote, ma la strada appare ancora lunga da percorrere, il target resta quello, stabilito già a suo tempo, della seconda metà di Gennaio per avere modifiche maggiormente incisive degli assetti del VPS-VPT, ma si attendono conferme in merito nelle prossime emissioni.
Ciao ciao
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