30-04-2015 - Salve a tutti; con un po’ di tempo a disposizione è possibile approfondire alcuni aspetti legati alle dinamiche previste dalle principale figure bariche a scala emisferica ed europea per la prima parte di Maggio e, soprattutto, cercare di capire come potrebbe essere il prosieguo della stagione primaverile, alla luce dell’arrivo della prima seria ondata di caldo stagionale, alquanto anticipata. Iniziamo dalla classica analisi emisferica prevista per metà della prossima settimana (fig.1)
fig.1
Lo slancio dell’anticiclone africano inquadrato in fig.1 è davvero potente e c’è da chiedersi se questa possa essere una tendenza possibile per le prossime settimane o, addirittura, per i prossimi mesi. A tal riguardo, torna utile guardare alcuni parametri utili a definire proprio gli aspetti menzionati. Il primo parametro è l‘ITCZ ovvero l’Inter Tropical Convergence Zone. Tale parametro rappresenta, per tutto il globo, ma in particolare per il settore africano, che a noi interessa, la linea (immaginaria) dove si collocano le aree di bassa pressione e dove, quindi convergono al suolo, nel settore equatoriale africano, le masse d’aria caldo umida dai due emisferi. In realtà, come si vede in fig.2, a causa dell’influenza operata dalle masse continentali a sud del Mediterraneo, in questa stagione il settore in esame non coincide con l’equatore, ma si colloca più a nord, all’interno del continente africano (fig.2)
Quanto più, nell’Africa occidentale e centrale, tale linea di convergenza si spinge a nord, tanto maggiori, generalmente, risultano le possibilità di avere slanci altopressori africani nel nostro settore di Mediterraneo. Come si vede dalla fig.2, attualmente tale linea è al suo posto e, anzi, è leggermente più bassa della media del periodo.
Un altro aspetto parametro interessante da tenere sotto osservazione per verificare l’invadenza dell’anticiclone africano è rappresentato dalla distribuzione delle SSTA (Sea Surface Temperacture Anomalies), ovvero dalle anomalie di temperature negli oceani del globo (fig.3)
La distribuzione delle anomalie può influenzare il percorso della corrente a getto, soprattutto quando essa è debole, come nella stagione calda e, più in generale, un’anomalia fredda può rafforzare le strutture di bassa pressione, una calda quelle di alta pressione. Attualmente, è molto indicativa la presenza di un grande lago freddo (anomalia fredda) nel nord Atlantico, che potrebbe favorire affondi perturbati in pieno Atlantico e rimonte calde nel Mediterraneo, ma è situata in effetti piuttosto a nord e la sua influenza è da definire. Da considerare anche, nel Pacifico, la presenza di lievi anomalie positive al largo delle coste sudamericane equatoriale, ma non vi è presenza di un evento di NINO significativo nei mesi precedenti, generalmente correlato a estati molto calde nel Mediterraneo.
Gli spunti di discussione forniti, da approfondire in successivi editoriali, non evidenziano al momento la possibilità dell’ulteriore avvento di ondate di caldo precoci o dell’arrivo di un estate particolarmente calda, vedremo se i fatti smentiranno tali ipotesi; nel frattempo le previsioni a lungo termine, sebbene altalenanti, continuano a indicare un ritorno a temperature nella norma, o leggermente fresche, per la metà del mese (fig.4)
fig.4
Ultimi pannelli che vedono la costante presenza di una certa instabilità anche a fine e missione del modello americano (fig.5)
fig.5
Nei prossimi giorni verranno fornite analisi più dettagliate in merito all’andamento dei principali parametri significativi a definire l’andamento climatico delle stagione in corso
Ciao ciao