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  • ANALISI EVOLUZIONE FINE INVERNO, PER ORA VORTICE POLARE ANCORA COMPATTO, POI SEMPRE POSSIBILE SVOLTA FREDDA E NEVOSA DOPO IL 25, ECCO TUTTE LE FASI

ANALISI EVOLUZIONE FINE INVERNO, PER ORA VORTICE POLARE ANCORA COMPATTO, POI SEMPRE POSSIBILE SVOLTA FREDDA E NEVOSA DOPO IL 25, ECCO TUTTE LE FASI

Posted on 14/02/2015 by meteogeo in L'EDITORIALE
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gensnh-19-1-300

14-02-2015 - Salve a tutti; torniamo agli editoriali serali di grande respiro, per cercare di capire come può andare a finire la stagione invernale in corso. Al momento, diciamolo subito, non sono molti i punti a favore di un ritorno del freddo e della neve nelle nostre regioni, ma ci sono allo stesso tempo alcuni spunti interessanti di discussione.

Iniziamo dal contesto nel breve e medio termine, che vede, al termine della fase di maltempo che interesserà le nostre regioni per le prossime 72 h, un ritorno a condizioni stabili, con una struttura del Vortice Polare piuttosto compatta e di forma ellittica, oblunga, con asse maggiore orientato Labrador- Siberia centrale, molto più lungo del minore, ortogonale (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-168

 

Tale disposizione, come si evince dalla fig.1, relativa alla data del 21 Febbraio, dovrebbe persistere per alcuni giorni, generando giornate miti e soleggiate nel Mediterraneo, grazie alla distensione azzorriana verso est, e  nuove colate gelide verso il nordamerica, le cui propaggini nordorientali stanno sperimentando temperature simili alla Yacuzia (attuale), con valori fino a -43° C (fig.1a)

 

fig.1a

temperature_amn

 

 

Il gelo, nel nordamerica, continuerà ancora nei prossimi giorni, in virtù della peculiare disposizione del VPT. Il punto da discutere oggi è quando ci potrà essere una sostanziale modifica a tale assetto ?? Anche oggi le carte di previsione del modello americano riportano come momento utile al cambiamento i giorni successivi al 25 Febbraio, quando la spinta congiunta delle due onde planetarie (azzorriano e aleutinico), potrebbe generare una bilobazione della struttura oblunga, isolando i due nuclei, canadese e siberiano (fig.2).

fig.2

gfsnh-0-252 (1)

 

 

La data in esame rappresenta un punto cruciale per stabilire le modalità della fine dell’inverno in corso; in molte emissioni nei giorni scorsi la dinamiche descritte rappresentavano il preludio di una nuova possibile colata artica di dimensioni considerevoli. Le ultime emisisoni però ridimensionano tale evoluzione e, anzi, evidenziano nuovamente una forza dirompente del VPT, che viene visto aggregarsi nuovamente in Artico, con assetto ancora più chiuso (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-360

 

 

La fig.3 è relativa al giorno 1 Marzo e significherebbe praticamente la chiusura della stagione invernale come la intendiamo; tutto quello che viene dopo rappresenterebbe un freddo tardivo di inizio primavera eventualmente. Non è affatto detto però che le cose procedano in tal modo, allarghiamo infatti lo sguardo verso altri settori d’indagine. Dalla stratosfera arrivano pochi aiuti però e anzi, la struttura oblunga del Vortice Polare stratosferico ricalca in pieno quella troposferica (fig.4).

fig.4

gfs_z10_nh_f120

 

 

Un indice predittivo come la MJO non fa che confermare tale andamento del Vortice Polare, con magnitudo quasi azzerata al momento e, quindi, scarsa propensione allo sviluppo di onde planetarie in troposfera (fig.5).

fig.5

ensplume_full (1)

 

Per forza di cose l’indice AO (descrittivo) riassume quanto detto, valori fortemente positivi (fig.6).

fig.6

ao.sprd2

 

 

Dove può essere la svolta?? Le speranze non sono molte, ma è difficile pensare, lo si è ribadito più volte, che il VPT possa mantenere sempre tale assetto, gli spaghetti del modello americano sono interessanti in tal senso; in tutte le emissioni evidenziano come dopo il 26 le strade siano incerte, sostanzialmente biforcandosi in due settori: il primo si accorda con il run ufficiale, con un forte compattamento del Vortice Polare, mentre il secondo vede una ripartenza delle ondulazioni planetarie, con nuove colate artiche in moto verso il Mediterraneo (fig.7).

fig.7

 

MT8_Rom_ens

 

 

 

Nella fig.7 sono state evidenziate tutte le fasi descritte nell’editoriale. Le prime due, maltempo e distensione azzorriana, sono ovviamente più probabili, mentre dopo il 26 le strade si biforcano, lasciando aperta la porta la ritorno del freddo. Eccone un esempio estratto dalle ensemble del modello americano (n.19, fig.8).

fig.8

gensnh-19-1-300

 

Insomma, i segnali generali sono per una generale chiusura del Vortice Polare e assenza di freddo nelle nostre regioni, ma dare per finito l’inverno in corso è sbagliato, un ottimo finale è ancora alla portata delle regioni mediterranee, occorrerà guardare gli aggiornamenti dopo il 25 Febbraio, focus fine inverno.

Ciao ciao

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