07-04-2015 - Salve a tutti; doveroso e approfondito aggiornamento di carattere generale, dopo una breve pausa festiva, segnata peraltro da fastidiosi virus influenzali.
Nevicate tardive a quote sorprendentemente basse sono avvenute nell’Appennino centromeridionale in giornata e, in parte, continuano tuttora. Negli editoriali prepasquali tali fenomenologie erano state in ogni caso abbondantemente previste.
Dalle Marche fino alla Puglia, le regioni adriatiche hanno visto quindi la genesi di rovesci nevosi a quote variabili intorno 400-500 m, localmente più in basso in alcune località, per una primavera nevosa e (parzialmente) inattesa. L’immagine dal satellite rende ragione di quanto sta accadendo; un flusso di aria fredda dai Balcani, di matrice artica successivamente continentalizzata, sta interessando il medio Adriatico e le regioni meridionali, mentre le rimanenti regioni godono di ampio soleggiamento, con aria frizzante e limpida (fig.1).
fig.1
Le temperature nelle regioni interessate da instabilità sono davvero basse per il periodo, addirittura intorno 0° C nelle città interne del Molise e della Campania nel pomeriggio, interessate da nevicate a quote basse, come premesso, per una Italia nettamente divisa in due dal punto di vista meteorologico, come spesso accade in queste occasioni (fig.2).
fig.2
Per domani è previsto un miglioramento nelle centrali adriatiche (soprattutto Marche e Abruzzo) ma l’afflusso freddo non cesserà all’estremo sud e, pertanto, su Puglia, Basilicata e Calabria, oltre ai settori interni di Molise e Campania, saranno ancora possibili rovesci sparsi con nevicate a quote collinari sempre possibili, mediamente intorno 400-500 m, occasionalmente a quote più basse nelle prime ore del mattino (fig.3).
fig.3
Ecco comunque il cuneo azzorriano che avanza verso est in giornata, segnando l’inesorabile (per i freddofili) avanzata del bel tempo, che dovrebbe arrivare a interessare tutte le regioni entro giovedì (fig.4).
fig.4
La tendenza abbozzata per giovedì potrebbe diventare molto più marcata in seguito, quando una rimonta più decisa dell’anticiclone delle Azzorre, correlata all’ennesimo rinforzo del Vortice Polare Troposferico, dovrebbe portate un nuovo periodo stabile e soleggiato nelle nostre regioni (fig.5).
fig.5
Il fatto che le regioni più orientali della penisola siano state frequentemente soggette quest’anno a episodi nevosi ripetuti e, talvolta, anche piuttosto intensi, è proprio legata alle continue chiusure al flusso atlantico esercitate dal rafforzamento del VPT, che genera circolazioni secondarie dai quadranti orientali fredde e instabili in Adriatico. Nei prossimi giorni AO nuovamente che punta verso l’alto, per una stagione marcatamente positiva (per l’AO s’intende, fig.6).
fig.6
L’evoluzione appena esposta è però tipica unicamente della troposfera, in pieno decoupling (disaccoppiamento) con la stratosfera, dove l’affermazione di un potente anticiclone polare, legato all’avvento del final warming è in piena azione (fig.7).
fig.7
Dall’analisi delle anomalie di pressione alle diverse quote si evince però, come l’affermazione del regime altopressorio in stratosfera al momento si arresti proprio intorno i 10 hPa, senza propagarsi verso il basso e, pertanto, poca influenza hanno, sempre per adesso, le vicende stratosferiche ai piani inferiori (fig.8).
fig.8
Sulla base dei dati esposti, risulta possibile quindi, che almeno la prima metà di Aprile possa trascorrere ancora sotto il dominio del VPT forte, con nuove puntate altopressorie nel Mediterraneo, ma l’argomento, piuttosto complesso, verrà approfondito in seguito.
Ciao ciao