01-01-2016 - Salve a tutti e buon anno; dopo i festeggiamenti notturni, eccoci pronti per un aggiornamento diurno, il primo del nuovo anno, pronti a descrivere una decisa modifica negli assetti barici presenti in area europea e mediterranea. L’alta pressione, perlomeno nel Mediterraneo centrale, ha le ore contate infatti, pronta a essere sostituita da un “treno” depressionario proveniente dall’Atlantico, in cui diversi impulsi perturbati, almeno tre, transiteranno nelle nostre regioni da domani, giorno 2, fino al giorno 6, Epifania.
Nel frattempo, l’alta pressione insiste ancora nel Mediterraneo, sebbene ormai sotto attacco da entrambi i lati, occidentale e orientale (fig.1)
fig.1
Come si vede dalla fig.1, a destra (est) è presente la colata gelida artica, che ha raffreddato, moltissimo il bassopiano russo, mentre a sinistra (ovest) è presente il flusso mite Atlantico, in costante avanzamento verso il Mediterraneo, le termiche evidenziano le differenze (fig.2).
fig.2
Purtroppo per i molti meteo appassionati freddofili, a prevalere, nelle nostre regioni, tra le due masse d’aria in gioco, sarà l’aria umida ma mite Atlantica, con tre distinte perturbazioni in arrivo tra i giorni 2 e 6 come dicevamo.
Per capire cosa accadrà, utilizziamo ancora una volta la carta delle correnti a getto, dove è possibile analizzare i flussi portanti, ovvero i binari dove le perturbazioni si muovono e la loro relativa direzione, ecco la prima (fig.3).
fig.3
La fig.3 è riferita alla mattinata di domani, sabato, ed evidenzia un “core” del getto molto intenso diretto dall’Atlantico verso le coste iberiche; tradotto, significa che il treno di perturbazioni Atlantiche spingerà forte verso il continente europeo e, in particolare, verso il Mediterraneo. Sempre in fig. 3, è ben visibile il cavo d’onda del getto (quando rallenta) responsabile del primo peggioramento della serie, in atto nelle nostre regini nella giornata di domani.
A seguire, le ondulazioni del getto descritte sopra andranno sempre più ad ampliarsi e, di conseguenza, l’intensità dei peggioramenti nel Mediterraneo aumenterà di pari passo, a causa della direttrice più spiccatamente meridionale delle correnti in entrata a ovest dell’Italia. Ecco la carta del terzo peggioramento, il più intenso dei tre, con piogge diffuse, anche a carattere temporalesco e nevicate a quote collinari sui sui rilievi alpini (fig.4).
fig.4
Ed ecco la carta della distribuzione dei geopotenziali (pressione) a 500 hPa (5500 m) de giorno 4 Gennaio, in cui sono inquadrati i tre peggioramenti previsti entro la Befana nelle nostre regioni (fig.5).
fig.5
La carta rappresenta un’istantanea del giorno 4 quindi.
Il primo peggioramento (giorno 2) è già transitato ed è indicato con la sigla B1.
Il secondo peggioramento, B2, è in azione sull’Italia, con una perturbazione e con annesso minimo al suolo in transito nelle regioni centrali.
Il terzo peggioramento, sigla B3, si sta invece organizzando e intensificando in Atlantico, con un cavo d’onda in evidente formazione.
Come accennato, i fenomeni correlati ai tre peggioramenti andranno crescendo d’intensità; le piogge diverranno quindi sempre più intense e diffuse, ma la quota neve non scenderà in maniera significativa, attestandosi su quote collinari nell’arco alpino (400-600 m) localmente più in basso nei fondovalle dei settori più interni della dorsale. In Appennino, viceversa, la quota neve resterà più alta (ad eccezione dell’Emilia Romagna), rimanendo in genere al di sopra dei 1000 m.
Nei successivi editoriali verranno forniti dettagli in merito ai singoli peggioramenti, per adesso aspettiamo questa fase umida atlantica dopo il lungo periodo anticiclonico.
Ciao ciao