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AGGIORNAMENTO ANALISI MODELLI E TELECONNESSIONI: AO A PICCO E LA STATISTICA DICE CHE GENNAIO SARA’ FREDDO E DEPRESSIONARIO

Posted on 05/01/2016 by Ilario Larosa in L'EDITORIALE
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JanuaryPhase7All500mb

05-12-2016 - Salve a tutti; editoriale pomeridiano come sempre maggiormente mirato agli aspetti generali della circolazione atmosferica, più speculativi se vogliamo, ma che possono indicarci alcune tendenze del tempo che farà o, meglio, possono confermare le tendenze ipotizzate in altri post.

A tal proposito, lo stato del tempo nel mese di Gennaio o perlomeno, fino alle soglie della terza decade, nel comparto europeo sarà guidato dalla continua tendenza dell’anticiclone delle Azzorre a cercare una strada verso l’Artico. A tale tendenza di contrappone e la spinta del lobo canadese del VP che tende dirigersi verso est, cercando di mantenere una costanza nel flusso occidentale in Atlantico, anche alla luce di un certo vigore, mai sopito completamente, del VP a tutte le le quote, in particolare a quelle stratosferiche (fig.1).

fig.1

gfsnh-0-192 (4)

 

Tale contrapposizione sembra permanere anche proseguendo nella previsione, perlomeno nell’ultima emissione, dove appare chiaro come l’arrivo di saccature durature sull’Italia sia ostacolato da una certa chiusura, da parte del lobo canadese, dei tentativi di blocco operati dall’anticiclone delle Azzorre (fig.3).

fig.3

Rtavn2881 (1)

 

Abbiamo però visto anche ieri (ved. editoriale) come l’incertezza sull’ampiezza e collocazione del blocco sia massima al momento e come, quindi, nelle diverse emissioni, la previsione possa cambiare anche completamente; la carta relativa alla emissione di questa mattina mostrava la potenza di un possibile blocco in Atlantico e le sue conseguenze nel Mediterraneo (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-372

 

Anche nella emissione pomeridiana la saccatura artica è vista agire nel Mediterraneo alla fine della seconda decade, ma ovviamente la penetrazione è minore, nel lungo termine l’evoluzioni cambiano continuamente (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-372 (1)

Alla luce di quanto detto, approfondiamo anche questa sera alcuni aspetti legati all’analisi di alcune teleconnessioni di carattere generale, a scala emisferica.

Aggiorniamo innanzitutto il dato dell’AO, vista procedere sempre più a picco, in alcuni cluster addirittura fuori scala (fig.5).

fig.5

ao.sprd2 (3)

 

L’altro parametro che abbiamo analizzato in questi giorni è la MJO (Madden Julian Oscillation) che, abbiamo accennato, essere correlato alla insorgenza di blocchi in area Atlantica e nordeuropea, ovvero proprio quello di cui stiamo parlando. La MJO, nei prossimi giorni, è vista procedere abbastanza spedita veso le fasi 7 e 8, le più favorevoli (sulla base di correlazioni statistiche) con la formazione di blocchi al flusso Atlantico (fig.6).

fig.6

ensplume_full (1)

 

 

Vediamole quindi queste correlazioni, grazie alle serie storiche consultabili negli archivi del NOAA (National Oceanic Atmospheric Administration).

Un po’ di attenzione quindi:

1) Il primo grafico (mappa) riferisce in merito alla distribuzione delle anomalie di geopotenziale a 500 hPa (5500 m) a scala emisferica rilevate in Gennaio con la MJO in fase 7 e con ampiezza >1, ovvero proprio il caso attuale, secondo quanto riportato in fig.6 (fig.7).

fig.7

JanuaryPhase7All500mb

 

Davvero evidente risulta la presenza di un vero e proprio “buco nero” centrato proprio nel Mediterraneo; ovvero, in presenza di MJO in fase 7 con buona ampiezza (>1) è molto probabile la presenza di intensi nuclei depressionari nel Mediterraneo, in eGnnaio, e di blocchi (area giallo-verde) nel nord Atlantico , in particolare sulla Groenlandia.

Ecco perchè occorre stare in allerta se tale parametro decide di puntare verso la fase menzionata.

In aggiunta, è possibile anche distinguere le stessa correlazione, ma aggiungendo come variabile la presenza di del NINO come informazione aggiuntiva; ecco la mappa derivante (fig.8):

fig.8

JanENMJOphase7all500mb (1)

 

 

Come si vede, anche in questo caso sull’Europa prevalgono i contesti depressionari mentre nell’area canadese è presente un robusto anticiclone.

Insomma, il contesto teleconnettivo attuale sembra favorevole all’instaurarsi di un periodo governato dalle depressioni nel mar Mediterraneo, accompagnato da un aumento della pressione atmosferica nell’Atlantico settentrional;, in parole povere, saccature artiche reiterate sarebbero possibili nelle nostre regioni. Speriamo quindi che le premesse vengano rispettate nella stagione in corso.

Ciao ciao

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