12-11-2021 – Salve a tutti, irrinunciabile editoriale serale, sebbene in molti sono pervasi dal dubbio che le previsioni per il futuro dell’inverno in corso non siano buone. Diciamo subito che questo inverno ha già fatto molto e molto altro farà; lo stato di disordine del Vortice Polare non andrà a risolversi tanto presto e, pertanto, le evoluzioni mostrate rappresentano l’inizio di un cammino che potrebbe essere molto lungo.
Ma vediamo cosa mostrano i modelli. Già nel week-end, anzi, già a iniziare dalla giornata di giovedì, aria molto fredda raggiungerà l’Adriatico, richiamata dopo il passaggio di un perturbazione ora in transito ora al nord est e collegata direttamente a un nucleo gelido del VP stazionante nell’Europa orientale.
fig.1
Tale passaggio freddo sarà marginale per le regioni italiane, ma sufficiente a generare un brusco abbassamento delle temperature accompagnato da rovesci nevosi in transito nelle regioni del medio basso adriatico che potranno arrivare fino alle coste nel week-end, soprattutto nella giornata di Sabato.
fig.2
La precipitazioni non saranno intense, ma il freddo si sentirà parecchio e il wind chill nel week-end nel basso Adriatico sarà davvero notevole.
A seguire, l’evoluzione a scala emisferica vede un potente disturbo al VP, portato avanti sostanzialmente dall’inda primaria aleutinica.
fig.3
Il punto cruciale dell’evoluzione è il tipo di collaborazione che potrà offrire la cellula azzorriana, vista spostarsi troppo verso nord est nelle ultime emissioni dei modelli.
fig.4
Ma i giochi sono completamente aperti; come prima cosa diciamo subito che l’evoluzione mostrata da modello europeo, riportata in fig.4, può avere una spettacolare prosecuzione e alcuni cluster delle ENS dello stesso modello lo mostrano, come segnato in fig.5.
fig.5
In secondo luogo, anche nel modello americano è presente un’alternanza tra diverse emissioni e, comunque, il disturbo al VP si evince da quello che dovrebbe accadere n Europa, dove la copertura nevosa prevista è sempre incredibile.
fig.6
A riguardo, andrà seguito con molta attenzione l’indice MJO, che ancora “sonnecchia” al centro del quadrante, ma che in alcuni cluster è visto partire verso il settore 6-7, che favorisce il rafforzamento dei blocchi in Atlantico.
fig.7
Come commentato in giornata, sebbene per le nostre regioni le conseguenze dell’evento stratosferico (ESE) non siano dirette al momento, a scala emisferica il disturbo si inizia a vedere e diventerà sempre più potente nei bassi strati a seguire.
fig.8
Per tutti questi motivi, i giochi dell’inverno sono assolutamente aperti e le danze si aprono a metà settimana, quando il freddo per alcune regioni sarà molto marcato.
Ciao ciao