18-03-2020 - Salve a tutti, editoriale di stampo meteorologico dopo una parentesi finora dedicata quasi completamente al coronavirus e non potrebbe essere altrimenti, visto che è in gioco al salute di tutti.
In ogni caso, sembra davvero che alcuni fattori possano andare a incastrarsi, a partire dall’inizio della prossima settimana, per far giungere un nucleo artico-continentale, molto freddo per la stagione, nelle regioni italiane, con un improvviso ritorno a condizioni prettamente invernali, in verità scarsamente sperimentate quest’anno.
Si parte dallo stato attuale, dominato da condizioni di tempo stabile e soleggiato, con temperature in linea con la stagione primaverile appena iniziata.
Già Domenica pomeriggio però, correnti sempre più fredde provenienti direttamente dal bassopiano russo interesseranno nel nostre regioni, con venti freddi di grecale in entrata in Adriatico.
fig.1
L’arrivo delle correnti nord orientali sarà correlato a una pulsazione verso nord est dell’anticiclone delle Azzorre, in un contesto ancora dominato da un VP alquanto in forma, ormai da Gennaio praticamente, con formazione di un ponte altopressorio con la Scandinavia, piuttosto basso ma presente.
La dinamica menzionata sarà quindi sufficiente a condurre un intenso nucleo gelido di estrazione artico-continentale (come intuibile dal tracciato della freccia nera) verso le nostre regioni, pronto a irrompere nel Mediterraneo lunedì notte.
fig.2
Gli effetti di una simile entrata in un periodo così avanzato della stagione non potranno passare inosservati, generando instabilità diffusa inizioalmente in Adriatico ma in estensione anche la versante tirrenico nella giornata di martedì e, molto probabilmente, anche al sud.
fig.3
Temperature a 850 hPa davvero gelide per la stagione, con valori di -8 C, anche -10 C a 1500 m.
In tale contesto, nevicate a quote basse saranno possibili su molte regioni italiane, a partire dalla Romagna e giù fino alla puglia, ma anche nei settori interni delle regioni centrali, con ampi sconfinamenti verso il Tirreno; tutto ciò grazie al probabile moto retrogrado del nucleo gelido verso ovest e interessamento forse anche del nord Italia nell’ultima emissione.
fig.4
In realtà, c’è molta incertezza in merito alla reale traiettoria del nucleo artico, ma appare abbastanza probabile un suo sconfinamento verso ovest nel Mediterraneo, scavalcando del tutto o in parte la dorsale appenninica e generando fenomeni anche nel versante tirrenico e al sud.
L’emissione mattutina del modello europeo risultava molto generosa in termini di accumuli di neve al suolo nelle regioni italiane, con forte coinvolgimento del sud Italia.
fig.5
Tutto dipenderà dalla eventuale interazione con altre depressioni mediterranee vaganti intercettate dall’afflusso freddo; in tal caso lo scontro tra le due masse d’aria a estrazione completamente differente potrebbe risultare esplosivo.
Ciao ciao