31-12-2019 - Salve a tutti, editoriale anche a fine anno, quanto mai avvincente, forse un finale migliore per le emissioni dei modelli non poteva davvero essere pensato, proprio a fine anno.
Veniamo subito al punto: il modello americano insiste, a sole 120 h dall’evento, nel delineare una corposa irruzione gelida artico continentale nel Mediterraneo centrale nei giorni 5 e 6 Gennaio, Epifania e relativa Vigilia, con possibilità di neve anche a quote pianeggianti su alcuni settori del centro, sopratutto adriatici, ma anche nel settore romagnolo fino alla costa.
Tale previsione è completamente DIVERGENTE, almeno fin’ora, con quella del modello europeo che, in sostanza, vede le regioni italiane appena sfiorate dall’irruzione fredda. Va sottolineato come, pur nella intrinseca caoticità delle previsioni meteorologiche, una tale discrepanza a 96-120 h dall’evento sia davvero RARA.
Descriviamo quindi nel dettaglio cosa potrebbe accadere.
Il modello americano, già per il giorno 4 Gennaio, vede la partenza di un’ondulazione del getto polare in Atlantico, capace di creare le premesse per l’innesco di una saccatura meridiana diretta dalla Scandinavia verso il Mediterraneo.
fig.1
La prosecuzione della dinamica mostrata ni fig.1 consiste quindi nell’arrivo di un nucleo gelido di origine artico continentale, a direttrice nord est-sud ovest.
fig.2
Gli ultimi aggiornamenti evidenziano un leggero est shift della saccatura, con un minimo al suolo in approfondimento in transito dal basso Tirreno verso lo Ionio, ma l’entrata iniziale del nucleo gelido, sembra davvero capace di coinvolgere molte regioni a partire dal mattino del giorno 5 Gennaio.
fig.3
Addirittura l’isoterma di -35 C a 5500 m che entra nel nord Italia il giorno 5, previsione a sole 120 h, con creazione di un minimo tirrenico in approfondimento.
A seguire, la mattina del 6 Gennaio, Epifania, un profondo minimo al suolo generato dall’afflusso gelido a tutte le quote è presente sulla Calabria, ni grado di convogliare un corposo afflusso gelido dai Balcani praticamente su tutta la penisola.
fig.4
Davvero entusiasmante il quadro termo-barico ai piani inferiori presente sull’Italia la mattina dell’Epifania secondo il modello americano; gelide correnti dai Balcani investono tutte le regioni adriatiche, con possibili nevicate fino alla costa dalla Romagna fino alla Puglia, con ampi sconfinamenti tirrenici. Molto instabile al sud, con temporali e nevicate a quote collinari.
fig.5
Tutta la dinamica, ripetiamo, è presente alle 120-132 h, non proprio lungo termine quindi; ricordiamo che, generalemente, una previsione alle 96-120 h viene ritenuta affidabile, perlomeno nell’impianto generale.
Discorso molto diverso per il modello europeo, che vede un’ampia espansione dell’anticiclone delle Azzorre, pronto a “spanciare” verso il Mediterraneo e a deviare, COMPLETAMENTE, la colata gelida verso est, sui Balcani.
fig.6
La peculiarità delle previsioni dei due modelli, americano ed europeo è che anche le ENS, ovvero le corse di prova finalizzate a testare la validità della previsione, concordano IN entrambi i casi con il run ufficiale.
Ecco quella americana per Roma, appena emessa.
fig.7
Puntata gelida ben visibile praticamente in TUTTE le emissioni.
Ma anche quello europeo mostra una completa assenza di freddo, viceversa.
fig.8
Insomma, sembra che al momento abbiano ragione tutti, ma qualcuno sbaglia.
Il modello americano sono ben 8 corse consecutive che mostra l’arrivo del freddo e della neve, è difficile che l’impianto possa essere completamente cancellato, più probabile che ci sia comunque una prevalenza del peggioramento in Adriatico e al sud, sebbene al momento l’irruzione gelida appare vasta e intensa e non ci sono particolari motivi per cui debba essere stravolta la previsione il modello americano.
Pertanto, sulla base dei dati attuali, BUONA ATTESA DELLA NEVE A TUTTI E, SOPRATTUTTO, BUON ANNO
SIETE STATI FANTASTICI.
Ciao ciao