30-11-2019 – Salve a tutti, editoriale della resistenza, in una stagione fredda, con l’inverno meteorologico che inizia domani, giorno 1 Dicembre, che finora è stata davvero dinamicissima e sembra poterlo essere ancora.
Da molte parti ci si lamenta come non sia presente il freddo, ma a Novembre il vero freddo non c’è mai stato e comunque, ricordiamo che molti impianti sciistici al nord hanno aperto in anticipo e che, forse, da decenni a questo punto della stagione non era presente un tale innevamento lungo la dorsale alpina.
Il tempo si mantiene ancora instabile, con una nuova perturbazione che si approssima alle regioni italiane, ora appena distaccata dal flusso atlantico ma che verrà presto presa in carico dalla corrente a getto.
Come si vede dall’immagine riportata, a perturbazione atlantica è ormai alle porte delle regioni nord occidentali e domani, Domenica, genererà piogge anche di una certa intensità al nord ovest
fig.3
fig.4
Ecco le piogge previste nelle nostre regioni per le prossime 24 h, nord ovest sempre battuto.
Successivamente, il nucleo principale della depressione scivolerà verso sud est, sulla Penisola iberica, ma la sua influenza nelle nostre regioni non scomparirà del tutto e,anzi, altre piogge giungeranno nelle regioni centrali lungo una fascia di convergenza tra aria calda subtropicale e aria più fresca atlantica.
fig.5
lunedi‘
fig.6
martedì
A seguire, finalmente potrebbe giungere un periodo di stabilità atmosferica esteso praticamente a tutte le regioni (da confermare), che potrebbe durare fino all’Immacolata, con flusso zonale teso, bel tempo e temperature miti nel Mediterraneo.
fig.7
In questa fase il VP tenderà a rafforzarsi, ma tale tendenza non sembra poter impedire l’innesco di un’ampia ondulazione del getto polare dopo l’Immacolata, in grado di condurre verso il Mediterraneo un vero e proprio nocciolo gelido del VP, con temperature <-35 C a 5200 m (500 hPa), geopotenziali bassissimi e freddo che verrebbe scaricato al suolo dai numerosi rovesci innescati dall’arrivo del nocciolo gelido (è consigliabile non lasciarsi ingannare dai valori delle isoterme a 850 hPa,, 1500 m).
fig.8
In un contesto come quello riportato in fig.5 infatti, la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote collinari al centro Italia, in Appennino, a quote molto basse più a nord, con sorprese bianche in molte aree pianeggianti.
Tali aspetti rendono ragione della presenza di un VP alquanto dinamico e debole nel complesso, con la stratosfera che intanto prosegue nella visione del warming di Dicembre, la cui sorte però non è ancora chiara, in quanto presenta sempre una deriva canadese che ne potrebbe parzialmente inficiare l’esito, ma è presto per parlarne.
fig.8
Ciao ciao