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SCAMBI MERIDIANI ACCENTUATI NEL MEDITERRANEO, ANCORA TEMPORALI, GRANDINATE, TEMPERATURE SOTTOMEDIA E NEVE SUI MONTI FINO ALLA TERZA DECADE, UN MAGGIO DA RICORDARE

Posted on 12/05/2019 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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12-05-2019 – Salve a tutti, nonostante la stagione primaverile ormai avanzata, gli editoriali diventano sempre più avvincenti, in virtù di una peculiare evoluzione barica che sta coinvolgendo ormai buona parte del mese di Maggio, sempre più instabile e fresco nel Mediterraneo.

Cosa sta succedendo quindi??

Iniziamo da presente, che vede la presenza sull’Italia di un intenso vortice depressionario attorno la quale ruota una perturbazione molto attiva nelle regioni italiane, con grandinate frequenti, oggi soprattutto al centrosud, talvolta purtroppo dannose per le colture.

fig.1

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Sulla base delle attuali premesse, appare chiaro come non sia prevista un’uscita rapida dalla situazione descritta; analizziamo infatti l’immagine satellitare del visibile.

fig.2

MET10_RGBNatColour_CentralEurope_20190512170000

Appare evidente dalla fig.2 come il nostro settore di emisfero sia soggetto a un’ampia ondulazione del getto polare, caratterizzata da un’elevazione molto pronunciata dell’alta pressione in Atlantico e da un’altrettanto incisiva saccatura (area di bassa pressione) su buona parte dell’Europa e nel Mediterraneo centrale.

In fig.2 appare anche evidente la partenza, dalla Scandinavia, di un secondo impulso perturbato (B2), l’ennesimo in questo mese, che prenderà una strada molto simile a quello attuale B1, andando a ricongiungersi al primo nella giornata di martedì e rinvigorendo le condizioni di tempo instabile/perturbato attualmente presenti in molte regioni italiane.

fig.3

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Insomma, per adesso non se ne esce e le regioni italiane nei prossimi giorni vedranno continue occasioni per temporali, grandinate e clima più fresco della media.

Colpito al momento soprattutto il centrosud e tutto il versante adriatico, ma l’occasione per le regioni occidentali di rifarsi arriverà presto ed ecco un altro forte peggioramento presentarsi nella giornata di Sabato (incredibile) quest volta da ovest, con netto interessamento del nord ovest e, in sequenza, delle altre regioni italiane.

fig.4

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Il dettaglio per il comparto europeo evidenzia l’arrivo di un forte peggioramento nelle nostre regioni nel prossimo week-end.

fig.5

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Ma da cosa dipende la peculiare durata e intensità dell’attuale periodo perturbato, che non ha eguali da molto tempo a questa parte per le regioni italiane??

Abbiamo accennato molte volte nei giorni scorsi al potente terremoto stratosferico avvenuto nelle scorse settimana alla struttura del VPS; tale evento, noto come final warming, segna la fine stagionale del VPS con l’arrivo del periodo di luce nella calotta artica. Quest’anno, tale processo è avvenuto in ritardo, consegnando un VP ancora ben strutturato in Maggio e, soprattutto, ha avuto una propagazione pressochè perfetta nei bassi strati, inducendo una disgregazione particolarmente pronunciata del VP alle quote troposferiche. La fig,4 evidenzia bene come il VPT sia assolutamente frammentato, consentendo al flusso perturbato atlantico di scendere di latitudine, grazie alle potenti azioni di blocco delle alte pressioni intorno al 60° parallelo.

La cosa interessante è che non sembra che tale periodo debba finire tanto presto. Ecco infatti, alle soglie della terza decade, ancora occasioni per le basse pressioni atlantiche di affacciarsi nel Mediterraneo, apportando nuovi peggioramenti, anche intensi e duraturi, proprio grazie alla presenza una potente alta pressione in area artica (assetto di AO e NAO negativa).

fig.6

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Da seguire quindi questo mese di Maggio, con scambi meridiani di rara portata da molto tempo nel Mediterraneo.

fig.7

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Ciao ciao

 

 

 

 

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