02-05-2019 – Salve a tutti, editoriale di Maggio che poco ha a che vedere con la primavera. Importanti movimenti a scala emisferica stanno infatti per avere ripercussioni concrete nelle nostre regioni, con l’arrivo di un periodo freddo e perturbato di rara intensità per il mese in corso.
Dalla fig.2 si evince come il VP troposferico sia totalmente disgregato, con una porzione maggioritaria dello stesso nettamente sbilanciata nel comparto siberiano e un’ampia area altopressoria nell’artico canadese.
L’assetto descritto ben si correla con l’avvento di una final warming alquanto tardivo nei giorni precedenti, ovvero con il naturale smembramento del VPS alle quote stratosferiche per il forte riscaldamento delle regioni artiche nel semestre in cui la radiazione solare è costantemente presente.
Proprio il nucleo più intenso di quanto resta del VPT ovvero il nucleo siberiano (LS) visualizzato in fig.2 sarà quello che si dirigerà a grandi passi nelle prossime 48-72 h verso le regioni centrali del continente europeo e, in prospettiva, nel Mediterraneo, con un’entrata un grande stile nella giornata di sabato e Domenica.
Ecco la configurazione nel comparto europeo per la giornata di Domenica, con un’enorme saccatura meridiana che interessa tutto il continente europeo, la cui appendice meridionale giunge in pieno Mediterraneo, sopra le nostre teste.
fig.3
Quali potrebbero essere le conseguenze più immediate di una simile evoluzione??
Innanzitutto una cospicua diminuzione delle temperature su tutte le regioni, ma in particolare per quelle del nordest e Adriatiche, più esposte ai venti di Bora in entrata da Sabato sera. A titolo di esempio ecco il grafico spaghetti per la città di Bologna.
Come si vede, la diminuzione delle temperature sarà brutale nel week-end, scendendo su valori a 850 hPa (1500 m) in gradi di generare, per alcune regioni, nevicate e quote inusualmente basse per la stagione.
fig.4
Proprio per i rilievi emiliano romagnoli, ma anche per alcuni settori del nord est, la dinamica prevista in questa sede potrebbe assumere carattere di evento, nel senso che, sebbene per sole 24-48 h, la neve potrebbe fare la sua comparsa intorno 500-600 m in Appennino e a quote ancora più basse nel settore alpino. Addirittura nei versanti esteri i fiocchi potrebbero interessare aree pianeggianti. Ad aumentare la probabilità che la neve giunga molto in basso ci sarà la concomitanza tra picco precipitativo e massima diminuzione delle temperature, potrebbe davvero fare la comparsa la neve a quote inusualmente basse per la stagione.
Ecco gli accumuli nevosi previsti per la serata di Domenica nelle nostre regioni; come si vede tutto l’Appennino centro settentrionale verrebbe interessato da nevicate, con accumuli pluridecimetrici in quello emiliano-romagnolo.
fig.5
Oltre alle nevicate, ovviamente molte regioni italiane verrebbero interessate da temporali, grandinate e rovesci e forti venti, i cui dettagli verranno forniti nei prossimi giorni, ma un’anticipazione dei valori del vento, va indubbiamente anticipata.
fig.6
In buona sostanza, nella mattinata di Domenica venti a rotazione ciclonica intorno 100-110 km/h interesseranno molte regioni del centronord, con raffiche che, a giudizio dello scrivente, potrebbero raggiungere valori prossimi a 150 km/h in settori critici come l’area triestina e le bocche di Bonifacio.
Insomma, sarà tutta da vivere questa ondata, seguiamo attentamente.
fig.6
Ciao ciao