01-05-2019 – Salve a tutti, editoriale di Maggio che poco ha a che vedere con la primavera. Importanti movimenti a scala emisferica stanno infatti per avere ripercussioni concrete nelle nostre regioni, con l’arrivo di un periodo freddo e perturbato di rara intensità per il mese in corso.
Iniziamo subito dalla immagine satellitare attuale, che vede la presenza di un campo di pressioni mediamente elevate nel Mediterraneo centrale, con qualche infiltrazione fresca che interessa le regioni adriatiche e appenniniche.
fig.1
Ma se per le regioni mediterranee l’attuale configurazione appare nel complesso tranquilla, ben diverso è l’assetto delle principali figure bariche più a nord. In fig.1 appare evidente infatti la presenza di un robusto blocco altopressorio in area groenlandese e, meno visibile, di un corposo nucleo gelido, direttamente legato al lobo siberiano del VP, che si appresta a scendere di latitudine, puntando dritto verso il Mediterraneo direttamente dalle regioni artiche del bassopiano siberiano centrale.
Per capire meglio cosa sta accadendo è opportuno analizzare il quadro generale a scala emisferica previsto per la giornata domani, giovedì.
fig.2
Dalla fig.2 si evince come il VP troposferico sia totalmente disgregato, con una porzione maggioritaria dello stesso nettamente sbilanciata nel comparto siberiano e un’ampia area altopressoria nell’artico canadese.
L’assetto descritto ben si correla con l’avvento di una final warming alquanto tardivo nei giorni precedenti, ovvero con il naturale smembramento del VPS alle quote stratosferiche per il forte riscaldamento delle regioni artiche nel semestre in cui la radiazione solare è costantemente presente.
Proprio il nucleo più intenso di quanto resta del VPT ovvero il nucleo siberiano (LS) visualizzato in fig.2 sarà quello che si dirigerà a grandi passi nelle prossime 48-72 h verso le regioni centrali del continente europeo e, in prospettiva, nel Mediterraneo, con un’entrata un grande stile nella giornata di sabato e Domenica.
Ecco la configurazione nel comparto europeo per la giornata di Domenica, con un’enorme saccatura meridiana che interessa tutto il continente europeo, la cui appendice meridionale giunge in pieno Mediterraneo, sopra le nostre teste.
fig.3
Quali potrebbero essere le conseguenze più immediate di una simile evoluzione??
Innanzitutto una cospicua diminuzione delle temperature su tutte le regioni, ma in particolare per quelle del nordest e Adriatiche, più esposte ai venti di Bora in entrata da Sabato sera. A titolo di esempio ecco il grafico spaghetti pubblicato nella giornata di ieri per la città di Bologna (oggi i dati sono praticamente gli stessi).
Come si vede, la diminuzione delle temperature sarà brutale nel week-end, scendendo su valori a 850 hPa (1500 m) in gradi di generare, per alcune regioni, nevicate e quote inusualmente basse per la stagione.
fig.4
Proprio per i rilievi emiliano romagnoli, ma anche per alcuni settori del nord est, la dinamica prevista in questa sede potrebbe assumere carattere di evento, nel senso che, sebbene per sole 24-48 h, la neve potrebbe fare la sua comparsa intorno 500-600 m in Appennino e a quote ancora più basse nel settore alpino. Addirittura nei versanti esteri i fiocchi potrebbero interessare aree pianeggianti.
Ecco gli accumuli nevosi previsti per la serata di Domenica nelle nostre regioni; come si vede tutto l’Appennino centro settentrionale verrebbe interessato da nevicate, con accumuli pluridecimetrici in quello emiliano-romagnolo.
fig.5
Oltre alle nevicate, ovviamente molte regioni italiane verrebbero interessate da temporali, grandinate e rovesci, i cui dettagli verranno forniti nei prossimi giorni.
fig.6
Ciao ciao