10-03-2019 – Salve a tutti, nuovo editoriale, ormai nella primavera meteorologica, che sta mantenendo fede, a tutti gli effetti, alle sue prerogative più conosciute. Ovvero, belle giornate, magari a tratti variabili, con temperature miti, non calde ovviamente.
Ma la primavera non è solo questo e, proprio in questo periodo, è soggetta a brusche variazioni nello stato del tempo. In tal senso ecco quindi che, nella giornata di martedì, giungerà un classico passaggio freddo e, per alcune regioni, anche perturbato.
Andiamo per gradi; la situazione attuale vede la presenza di un vasto campo altopressorio alle medie latitudini in questo settore di emisfero, ovvero vicino Atlantico e Mediterraneo.
fig.1
Dalla fig.1 si evince come lo stato del tempo presenti un classico assetto zonale, con il tempo suddiviso secondo fasce delimitate dai paralleli, con tempo instabile e fresco oltre il 50° parallelo e tempo stabile e soleggiato al di sotto di tale latitudine.
Ma, come accennato, nelle prossime 48 h il settore che suddivide questi due stati meteorologici, rappresentato dalla corrente a getto polare, subirà un’ondulazione, generando un classico “treno d’onda” dall’Atlantico, capace di apportare una variabilità perturbata nelle nostre regioni, con il passaggio di almeno due fronti perturbati nei prossimi giorni.
fig.2
In particolare, il primo dei due fronti beneficerà maggiormente, subito dopo il suo passaggio, di un seguito di aria piuttosto fredda a contributo continentale, capace di generare nevicate a quote collinari nelle regioni del medio e basso Adriatico nella giornata di martedì.
fig.3
Se passiamo a una visione più generale per la stessa giornata, si evince bene come l’afflusso freddo sia inserito nell’ambito di ondulazioni a corto raggio in cui ad aria fredda a contributo continentale di alternano nuove rimonte calde subtropicali.
fig.4
Come proseguirà lo stato del tempo nei giorni successivi e, in particolare, nel mese di Marzo??
Ebbene, ancora una volta in questa sede occorre sottolineare come, a scala emisferica, l’assetto del generale del VP tenda a reiterare condizioni che, su ampia scala, non risultano favorevoli all’arrivo di masse d’aria fredda e instabile nelle regioni mediterranee.
fig.5
Ancora una volta infatti, proprio nel periodo coincidente con l’arrivo della primavera astronomica, dalle regioni del Pacifico la wave 1, la principale onda anticiclonica dell’emisfero, vada a “coricarsi” nelle regioni costiere nordamericane, generando una serie di conseguenze a catena così riassumibili in particolare.
1) Un lobo maggioritario del VP, in particolare quello canadese “splitta” nel nord atlantico e nel settore groenlandese dove, proprio a causa del trend meteorologico descritto, i stanno registrando record di accumulo e copertura nevosa (non di spessore del ghiaccio).
2) Nel settore occidentale europeo, con frequente coinvolgimento Mediterraneo occidentale, si stabiliscono sovente rimonte altopressorie, con clima mite e soleggiato, generalmente sopramedia
3) Nelle nostre regioni pertanto, giungono frequenti promontori altipressori che influenzano soprattutto il nord e le tirreniche, meno adriatico e sud, con le depresisoni atlantiche che sono destinate a un’evoluzione in cut off alle nostre latitudini.
Come si vede da una semplice analisi a scala emisferica si capiscono molte cose, spesso equivocate da chi vuole avallare tesi a proprio vantaggio. L’anomalia groenlandese non indica infatti l’arrivo di una nuova glaciazione così come il caldo e la siccità nel Mediterraneo non indicano un’inarrestabile avanzata del global warming.
Assurdi poi i proclami, ribadiamolo in questa sede, che pretendono di indicare già l’arrivo di una estate bollente già a Marzo; in questa sede spesso ci si sbilancia per il gusto della chiacchierata, ma altri articoli, in senso freddo o caldo, beninteso, stano davvero superando ogni limite in giro per la rete.
Fatta questa dovuta parentesi, possiamo concludere dicendo che, nei prossimi giorni, avremo occasione di assistere a un repentino calo termico su tutte le nostre regioni, ma la dinamica prevista si inquadra nella variabiltà primaverile classica.
fig.5
Ciao ciao