24-02-2019 – Salve a tutti, editoriale di fine inverno, dopo 36 h molto tempestose per alcune regioni italiane, con raffiche dai quadranti orientali che hanno frequentemente raggiunto i 140- 150 km/h in molte località delle regioni centrali soprattutto, non solo lungo i crinali appenninici, ma anche a fondovalle, generando danni rilevanti a numerose infrastrutture antropiche.
Cosa è successo quindi??
Ebbene, un nucleo gelido di aria artica è giunto dai Balcani, stretto a nord ovest da una potente cellula altopressoria, con valori di geopotenziali molto elevati. Tra la figura menzionata e il nucleo freddo depressionario di è venuto a creare un elevato gradiente barico responsabile delle intense raffiche di vento registrate.
Cosa succederà adesso??
Prima che l’alta pressione prenda possesso di quasi tutte le regioni italiane, un nuovo nucleo freddo giungerà dai Balcani, ma meno intenso del precedente e non più alimentato dalla saccatura direttamente correlata al Vortice Polare.
Fig.1
L’aria fredda in arrivo anche domani, Lunedì, comunque, sarà in grado di generare rovesci nevosi sparsi a quote molto basse ancora una volta tra Puglia, Basilicata, Molise e regioni interne della Campania, per poi dirigersi verso Calabria e Sicilia.
fig.2
L’entità del freddo, delle precipitazioni, ma soprattutto l’intensità del vento non saranno comunque paragonabili a quelle rilevate nella giornata di Sabato, ma una ventilazione abbastanza sostenuta sarà ancora presente al centrosud.
Come proseguirà quindi la stagione o, meglio, come saranno i primi giorni di primavera??
Ebbene, come accennato in precedenti editoriale, sussiste a scala emisferica una peculiare distribuzione dei centri di massa del VP e delle due onde alto pressorie principali (wave 1 e 2), tale da favorire le rimonte anticicloniche nel settore occidentale europeo e, in particolare nel Mediterraneo centro occidentale.
Per capirlo meglio, esaminiamo la figura riportata di seguito.
fig.3
Alcune considerazioni possono essere condotte analizzando l’emisferica sopra riportata:
1) Il Vortice Polare non si presenta particolarmente compatto, i due lobi sono infatti ben distinti (LC e LS)
2) Le onde anticicloniche presentano una buona penetrazione verso nord e sono convergenti (verso il polo sostanzialmente).
Ebbene gli aspetti elencati sono tipici delle migliori annate, ovvero degli inverni molto vivaci e generalmente alquanto freddi e nevosi.
Cosa non va quindi??
A titolo di trattazione puramente amatoriale, emerge un chiaro input sfavorevole (non anomalo, ma semplicemente non adatto) da parte della wave 1 aleutinica che invece di partire dal centro dell’Oceano Pacifico, da cui attinge forza e calore, appare decentrata lungo la costa nordamericana e la penetrazione in Artico avviene dall’Alaska invece che dallo stretto di Bering. Questa “falsa” partenza genera quindi uno spostamento verso est di tutte le ondulazioni del getto polare, con il lobo Canadese che affonda in Atlantico e la wave 2 azzorriana che risale lungo l’Europa occidentale, apportando belle giornate e clima mite a ovest dell’Italia e, in parte anche nelle nostre regioni occidentali, con bordate fredde ma rapide nelle nostre regioni adriatiche e meridionali.
fig.4
Occorre sottolineare come la dinamica descritta, che porta inverni caldi e siccitosi su molte regioni italiane, in particolare quelle occidentali, si verifichi anche in presenza di elementi favorevoli all’arrivo di un’accentuata dinamicità atmosferica, come ad esempio il MMW di questo inverno. Ecco, di seguito, il vero parametro che ha segnato i nostri ultimi inverni, ovvero l’EA (East Atlantic), l’indice che evidenzia le anomalie di pressione lungo la linea dei paralleli (da ovest verso est) nei dversi settori dell’Atlantico.
fig.5
Come si vede, gli ultimi anni sono stati fortemente positivi, mente il trentennio 1950-1980, da cui sono spesso tratti i riferimenti climatologici per qualificare i nostri inverni, sono stati caratterizzati da un’accentuata fase di EA negativa, fase che può essere considerata anomala, quanto quella in atto o, meglio, non lo è nessuna delle due.
Nulla di nuovo sotto al sole quindi, occorre solo analizzare il fenomeno e, per gli amanti della neve e del freddo, avere un po’ di pazienza.
Ciao ciao