07-01-2018 - Salve a tutti, editoriale di fine vacanze, ma con l’inverno che forse inizia a mostrare l’arrivo di un Gennaio abbastanza dinamico, a dispetto di un assetto stratosferico del VP che, perlomeno nell’immediato, appare alquanto chiuso.
Primo peggioramento ormai iniziato nelle nostre regioni, grazie all’arrivo di una profonda saccatura nel mediterraneo (fig.1)
Dall’animazione satellitare si evince come un ampio sistema nuvoloso stia interessando le regioni italiane sebbene. Nella realtà dei fatti, i fenomeni come previsto risultano essenzialmente relegati all’estremo nord ovest, proprio alle Alpi piemontesi, dove lo stau generato dalle intense correnti sciroccali già in atto ha iniziato ad apportare piogge piuttosto continue che possono trasformarsi in neve al di sopra dei 1000-1200 m.
fig.2
Ma il peggio arriverà nelle prossime 48 h, a partire dalla nottata; davvero preoccupanti in effetti i quantitativi di precipitazione cumulata previsti nelle regioni menzionate.
Proprio per la giornata di lunedì, su tutta la cerchia alpina piemontese sono previsti quantitativi >200 mm in 24 h, con punte locali di 300 mm.
fig.3
Gli ultimi aggiornamenti non fanno altro che rincarare la dose, allargando il raggio d’azione delle precipitazioni fino alla mattinata di martedì.
fig.5
Nel resto delle regioni italiane le precipitazioni arriveranno più tardi, nella giornata di mercoledì, in forma più sparsa, sebbene il tempo nelle regioni italiane non dovrebbe mai migliorare del tutto a causa della permanenza di un flusso perturbato nord occidentale in lungo una direttrice Terranova-Mediterraneo, con peggioramenti intermittenti a inizio seconda decade.
A seguire, intorno metà mese, l’evoluzione descritta dovrebbe subire un’esasperazione, dettata principalmente da una maggiore intrusività dell’onda aleutinica (W1) in partenza dall’Alaska verso l’Artico (fig.5)
fig.5
Come si vede dalla fig.4, l’indebolimento della struttura centrale del VP causato dal forcing della wave 1, consente alla cellula alto pressoria scandinava un’affermazione più agevole, sempre in Artico, dl lato europeo.
In buona sostanza quindi, si arriva alla creazione di un blocco anticiclonico scandinavo (pattern SCAND+) che appunto, dovrebbe assolvere egregiamente alla sua funzione, dirottando il flusso atlantico verso il Mediterraneo.
In particolare, dalla fig.5 si evince come un nucleo alquanto corposo del lobo canadese compia un vero e proprio distacco dalla struttura principale e si diriga verso il Mediterraneo centrale a metà mese, generando un forte peggioramento delle condizioni atmosferiche su tutte le nostre regioni a iniziare da quelle più occidentali (fig.6).
fig.6
Dalle carte attuali si evince anche come il peggioramento di metà mese non sia freddo in realtà, sebbene un cospicuo afflusso freddo continentale sia previsto giungere a nord delle Alpi.
Ancora una volta quindi, le nevicate a quote basse dovrebbero riguardare solo il nord ovest, dove potrebbero essere anche abbondanti, sebbene il maltempo dovrebbe gradualmente interessare tutte le nostre regioni.
L’evoluzione descritta è comunque interessante da seguire per i suoi risvolti futuri ma, al momento, sebbene in forma attenuata, è evidente una sostanziale compattezza del VP anche alle quote troposferiche, nonostante i lasciti freddi appena descritti.
Per avere un’evoluzione più marcata a carattere freddo occorrerà probabilmente aspettare un cambio di assetto della struttura del VP stesso, che potrebbe avvenire forse nel periodo notoriamente più freddo dell’anno, tra fine Gennaio e inizio Febbraio, ma per ora sono solo ipotesi.
Ciao ciao