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BLOCCO ATLANTICO, SACCATURE ARTICHE E SPLIT DEL VORTICE POLARE SIBERIANO: L’INVERNO SI ANNUNCIA IN TUTTO LA SUA COMPLETEZZA

Posted on 14/11/2016 by meteogeo in L'EDITORIALE
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14-11-2016 - Salve a tutti, aggiornamento modelli mattutino, con un po’ di tempo a disposizione.

Modelli che iniziano a palesare conseguenze visibili alla fase di debolezza strutturale del Vortice Polare, presente sia attualmente, sia in previsione nelle prossime settimane.

Il presente, attualmente, vede l’azione di una nuova perturbazione al centrosud, che sortirà effetti soprattutto nel Tirreno meridionale, isole maggiori e tutto il sud in genere (fig.1).

fig.1

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I fenomeni potranno essere localmente intensi nelle prossime 24-36 h tra Campania e Calabria e Sicilia, con temporali anche di forte intensità. Successivamente il tempo migliorerà ovunque nella parte centrale della settimana, fino al week-end, quando un nuovo intenso peggioramento si farà strada dall’Aatantico versol’Europa occidentale (fig.2).

fig.2

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Attenzione a quanto riportato in fig.2. L’emisferica prevista dal modello americano per venerdì prossimo illustra infatti un VP estremamente debole, attaccato da tre fronti (three waves pattern). Tre onde planetarie he lo suddividono in più lobi, di cui uno sembra pronto a scendere verso il Mediterraneo.

Cosa succede dopo??

Il peggioramento arriva per il week-end, con piogge ben organizzate, localmente intense al nordovest inizialmente. La saccatura non ha però un’alimentazione meridiana continuata a causa dell’arrivo di nuovo impulso molto intenso dalla Groenlandia meridionale, che chiude l’elevazione azzorriana (W2) in Atlantico (fig.3).

fig.3

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In tal modo l’aumento delle velocità del getto polare in Atlantico impedisce l’arrivo del nucleo artico più a sud e il peggioramento appare incompleto e meno freddo, mentre più a est l’anticiclone euroasiatico si rafforza sempre di più, con valori fino a 1065 hPa nelle steppe russe, senza conseguenze al momento per le nostre località.

In parole povere comunque, la seconda perturbazione dirotta l’afflusso freddo in Atlantico dopo il week-end e il tempo può relativamente migliorare nel Mediterraneo con l’inizio della settimana successiva, con una fase di stallo barico (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-240

 

Abbiamo però visto ieri (ved. editoriale) come,  oltre alla intrinseca debolezza del VP, anche altri parametri stiano volgendo a favore della possibile insorgenza di scambi meridiani nel Mediterraneo. Di notevole incidenza, in tal senso, l’andamento dell’indice MJO, che può far raffrozare la tendenza alla formazione di blocchi in Atlantico (fig.5).

fig.5

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Proprio nell’emissione del modello americano di questa mattina tale tendenza si evidenzia in tutte le sue potenzialità, con una saccatura meridiana di grande importanza prevista nell’ultima settimana di Novembre (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-324

 

Si tratterebbe di un peggioramento duraturo, sempre più freddo, ancora lontano, ma la cui evoluzione è compatibile con le premesse finora formulate (fig.7).

fig.7

gfsnh-0-372

 

Dalla stratosfera, intanto, appoggio pieno alle ipotesi descritte, con gli ultimi aggiornamenti che iniziano a vedere una netta bilobazione del Vortice Polare Stratosferico (fig.8).

fig.8

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Evidente una netta asimmetria nella bilobazione, con il lobo siberiano predominante rispetto a quello canadese, minoritario.

Tale sbilanciamento dei nuclei di vorticità verso il comparto siberiano sembra assumere sempre maggiore importanza anche a quote troposferiche, con gli aggiornamenti successivi che sembrano adeguarsi al trend stratosferico, con chiara tendenza allo split in sede europea e alla risalita di strutture altopressorie in Atlantico (fig.9).

fig.9

gfsnh-0-384-7

Crisi stratosferica, con inversione dei venti zonali nella media stratosfera, anche secondo il modello europeo, con possibile graduale affermazione di un anticiclone polare (fig.9).

fig.9

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Insomma, tirando le somme, ci sono le premesse, sempre più marcate, per l’arrivo di una stagione fredda davvero dinamica, con possibilità di eventi di un certo rilievo.

Particolarmente interessanti i movimenti che avvengono nel nostro settore di emisfero quindi, con il comparto siberiano che evidenzia, nei bassi strati, un anticiclone termico particolarmente potente a causa dell grande copertura nevosa presente, estesa fino alle porte dell’Europa centrale. A tale aspetto, si associa la presenza, nella media e alta troposfera, di continui split del VPT, che contribuiscono a raffreddare ulteriormente il bassopiano siberiano, già attestato con valori intorno i -45° C in alcuni settori.

Sulla base di quanto affermato, l’arrivo di nuclei artici anche a matrice continentale in Europa e nel Mediterraneo potebbe essere più di un’ipotesi remota per la fine del mese di Novembre.

Nel frattempo, le tendenze per il tempo dei prossimi giorni, vedranno la presenza di tre peggioramenti distinti:

14-15 Novembre - Instabile a centrosud, con temporali anche di forte intensità nel Tirreno meridionale, ancora piuttosto freddo su tutte le regioni

19-20 Novembre - Peggioramento al nord e Tirreno, in graduale trasferimento nelle altre regioni,temperature nella media.

Dopo il 26 Novembre - Possibile importante cambio di circolazione, che diventerebbe spiccatamente meridiana, con piogge e nevicate sui rilievi su molte regioni; eventuale, ancora da definire.

 

Aggiorneremo in merito.

Ciao ciao

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