31-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamento per l’ultimo giorno dell’anno, doveroso verso chi ha seguito con pazienza tutti gli altri editoriali durante il corso dell’anno………….
Europa divisa lungo fasce meridiane oggi, la poderosa spinta propulsiva dell’anticiclone europeo verso l’Artico sta giungendo al termine, collocandosi a nord delle coste della Russia europea (fig.1).
fig.1
Nella fig.1, (con gli auguri di buon anno del sito) è ben evidente come la colata artica, di dimensioni veramente rilevanti, agisca molto più a est rispetto l’Italia, mentre da noi è presente un campo altopressorio che però, nei primi giorni del nuovo anno, verrà letteralmente “bucato” dalle perturbazioni Atlantiche, che affluiranno in sequenza nel Mediterraneo, sebbene con passaggi in prevalenza rapidi, con temperature molto più miti rispetto a quelle presenti a est (fig.2).
fig.2
Ecco quindi, che nella notte tra il 2 e il 3 ci sarà il passaggio di una prima perturbazione, che genererà rovesci sparsi nelle regioni centrali, piogge al nord, con nevicate a quote collinari (400-600 m) nei settori alpini e Appenninici emiliani. Dalla cartografia attualmente disponibile, non sembra possibile la genesi di nevicate in aree pianeggianti della pianura Padana al momento, ad eccezione del cuneese, le cui pianure sono comunque situate a quote intorno 400-500 m e il cui assetto morfologico (una conca chiusa da tre lati) consente una certa omotermia nei bassi strati (fig.3).
fig.3
Una volta aperta la strada al flusso Atlantico, altri impulsi perturbati continueranno a giungere nel bacino del Mediterraneo fino al giorno dell’Epifania, anche grazie a una sostanziale modifica degli assetti barici a scala emisferica (fig.4).
fig.4
In sostanza, sebbene ancora le nostre regioni non dovrebbero essere interessate da fenomeni di forte intensità o da freddo di particolare entità, l’assetto a scala emisferica del VP sta per cambiare in maniera sostanziale, lo evidenziano le anomalie di geopotenziale previste a 500 hPa, dove sono presenti vaste aree con valori positivi nelle regioni artiche, a vaste anomalie negative nelle regioni temperate (AO chiaramente negativa),cosa asoslutamente impossibile fino a pochi giorni fa (fig.5).
Ecco quindi, che grazie a un notevole abbassamento della pressione atmosferica a tutte le quote, i mari intorno l’Italia beneficeranno di un intenso passaggio perturbato il giorno 5, pre epifania, con rovesci diffusi nelle regioni centrali e nevicate sui rilievi alpini e, in parte appenninici (tosco-emiliani), a quote piuttosto basse (300-600 m) con accumuli in qualche caso anche discreti (fig.6).
fig.6
Anche in questo caso non dovrebbero esserci le condizioni per avere nevicate al piano al nord, sebbene nelle vallate alpine, specialmente del nordest, la neve potrà arrivare facilmente al fondovalle.
Passata quindi una prima fase perturbata, il tempo dovrebbe migliorare nei giorni successivi in Italia (breve ritorno alla zonalità); a seguire, da monitorare la nuova tendenza alla formazione di blocchi in area Atlantica, possibile chiave di lettura della seconda metà di Gennaio (ved. editoriale). Ecco l’emissione mattutina del modello americano, con presenza di nuovi afflussi artici nel Mediterraneo (fig.7)
fig.7
Ciao ciao