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STRAWARMING, STRATCOOLING E L’EMOZIONANTE CONFRONTO CON GLI INVERNI PASSATI: COME POTRA’ ESSERE QUELLO IN CORSO

Posted on 10/12/2015 by Ilario Larosa in L'EDITORIALE
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gfs_nam_arc_web_38

10-12-2015 - Salve a tutti, aggiornamento serale particolare, con un editoriale dedicato al confronto tra alcuni inverni del passato e quanto sta accadendo attualmente, allo scopo di verificare come potrebbe essere il prosieguo della stagione invernale. In particolare, l’attenzione verrà dedicata alle caratteristiche di alcuni inverni presi ad esempio, con particolare riguardo ai casi si sono verificati eventi di stratwarming evoluti in MMW (Major Midwinter Warming); ovvero, eventi di repentino e intenso riscaldamento dell’atmosfera a quote comprese tra 12 km e 50 km (stratosfera), che abbiano poi avuto una reale propagazione verso il basso, giungendo fino al suolo, con effetti tangibili nella circolazione atmosferica.

Diciamo pure quindi, che verificheremo in passato qual’era lo stato di salute del Vortice Polare in corrispondenza di eventi nevosi di particolare rilevanza per le regioni italiane e se, in particolare, le vicende che sono accadute in passato in stratosfera abbiano poi sortito realmente effetto ai piani inferiori.

Lo schema logico della esposizione sarà di porci le principali domande, probabilmente sulla bocca di tutti, che possano fornirci le giuste indicazioni per il nostro inverno. Gli strumenti che verranno utilizzati saranno di due tipi: l’archivio dei dati storici dei valori del NAM (North Annular Mode) alle varie quote, disponibile nel sito del LAMMA e le carte storiche d’archivio del sito francese meteocièl per la troposfera.

Domanda n.1 – E’ necessario un evento stratosferico estremo (ESEs), evoluto in un MMW per avere grandi ondate di freddo nel nostro paese??

Assolutamente NO, la peggiore ondata di gelo e neve egli ultimi 85 anni, quella del Febbraio del 1956, è avvenuta senza alcun contributo stratosferico, anzi, il NAM era positivo oltre la tropopausa, addirittura oltre la soglia di 1,5 a 10 hPa (+2 a Febbraio, fig.1).

fig.1

gfs_nam_arc_web_9

 

Davvero singolare quanto accadde, dopo un inverno abbastanza anonimo, ma senza una fase di cooling esasperata come ora; ecco cosa ci arrivo addosso (fig.2).

fig.2

archivesnh-1956-2-2-0-0

 

Come si vede dalla fig.2, in effetti il VP mantiene in assetto compatto, compatibile con una fase di AO addirittura positiva, almeno inizialmente, ma le nostre regioni erano sotto il gelo e la neve.

Quale assetto possiede quindi il VP in seguito a un MMW; è certo l’avvento di ondate crude di gelo e neve nel Mediterraneo in tali occasioni??

La certezza non si ha mai in meteorologia, diciamo che il grande evento capita con periodi di ritorno pluridecennali, ma è molto probabile avere un inverno dinamico, freddo e nevoso in seguito a un MMW, anche senza eventi eccezionali.

Infatti, a seguire, un grande inverno fu sicuramente quello del 1962-1963, tra i migliori degli ultimi decenni, con eventi ripetuti di maltempo e neve. Guardate che sconquasso del NAM, con valori oltre la soglia di -3 e netta propagazione verso il basso a Febbraio (fig.3).

fig.3

gfs_nam_arc_web_16

 

 

Ecco come si presentava il VPT ai piani inferiori, “forato” da più parti nelle regioni artiche da robuste aree altopressorie dinamiche (fig.4).

fig.4

 

archivesnh-1963-1-31-0-0

 

La storia si ripete nell’inverno, ormai storico, del 1984-1985, altro evento di MMW, decisamente potente (fig.5).

fig.5

gfs_nam_arc_web_38

 

Ed ecco però, che è possibile cogliere l’occasione che ci si presente per fornire alcuni chiarimenti in merito a un’annata spesso portata a esempio. Si è molto parlato infatti, del paragone con il grande evento del Gennaio 1985 e quanto accade ora, due cose possono essere precisate:

1) L’autunno del 1984 non fu affatto come l’attuale, in troposfera l’AO era blandamente negativa e la piovosità fu presente a Ottobre e Novembre. A dicembre in effetti il VPT si chiuse, con valori del NAM intorno a -2, .3, simili all’attuale.

2) Rispetto all’inverno del 62-63, l’evento del 1985 fu veramente eccezionale, ma maggiormente circoscritto (circa 2 settimane), mentre nell’esempio precedente furono numerosi e ripetuti gli episodi di intenso maltempo e neve, sebbene senza l’eccezionalità del 1985.

Ecco la carta del giorno della Befana del 1985, VPT meno destrutturato rispetto al 1963 (fig.6)

fig.6

archivesnh-1985-1-6-0-0

 

Ci sono stati altri episodi di vistosi casi di MMW nella storia recente??

Assolutamente SI; anche se molti penseranno al 2012, in realtà dal tale punto di vista l’inverno 2009-2010 fu quasi eccezionale. Ecco lo storico del NAM, con valori di -4 e oltre addirittura tra stratosfera e troposfera a Febbraio, preceduti da un Gennaio dinamicissimo, un grande ESEs indubbiamente (fig.7).

figf.7

gfs_nam_arc_web_63

 

Ed ecco la carta, analoga a quella del 1963, a fine Gennaio, gli eventi si assomigliano (fig.8).

fig.8

archivesnh-2010-1-31-0-0

 

Infine, chiudiamo questa memorabile (nel senso storico) carrellata con l’ultimo evento di grande rilievo, il Febbraio 2012 che, lo ribadiamo, non è affatto correlato a un MMW, quanto a disturbi minori in alta stratosfera, con reazione efficace della troposfera (fig.9)

fig.9

gfs_nam_arc_web_65 (1)

 

A ben guardare, l’autunno attuale somiglia molto a quello del 2011-2012, cooling in autunno (l’attuale però è più intenso) e sfondamento soglia NAM positiva di +1,5 a Dicembre, seguita dall’evento gelido di Febbraio (magari ce ne fosse un altro). In troposfera in effetti, l’evento del 2012 somiglia molto invece al 1956, a che come date, ecco la stessa al 2 Febbraio (fig.10).

fig.10

archivesnh-2012-2-2-0-0

 

Si vede bene infatti come il VPT si mantenga molto compatto, non essendoci stato un evento di MMW.

In conclusione potremmo dire: TUTTO E’ ANCORA POSSIBILE. Conclusione facile direte voi, ma in effetti fare facili paragoni è azzardato. In questa sede non se ne vedono molti rispetto al 1985, molto più simili, per assetto del VPT, le annate del 1956 e 2012 se proprio vogliamo fare un paragone, ma in meteorologia ogni stagione è a se.

Ad ogni modo, la genesi di un evento che faccia da contraltare al cooling esasperato attuale, con un warming in stratosfera o comunque con una maggiore (grande) vivacità del VPT nella seconda parte dell’inverno, è comunque da mettere in cantiere e presenta probablità non trascurabili. Il VPT ha preso forza molto presto (magari domani vedremo altri esempi di annate in cui è stato così forte) e potrebbe cadere nella seconda parte dell’inverno, per adesso tutto è assolutamente in gioco.

Ciao ciao

 

 

 

 

 

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