02-12-2015 - Salve a tutti; aggiornamento serale modelli, maggiormente mirato alle tendenze generali e all’analisi dei piani stratosferici, dopo una dettagliata analisi mattutina dedicata alla troposfera.
Com’è noto, la stratosfera può risultare utile all’analisi del lungo termine, in quanto le configurazioni alle quote più elevate (>12 km) risultano più stabili in ambito previsionale; tutto ciò grazie al fatto che risultano meno soggette ai cosiddetti “disturbi alla mesoscala”, consistenti nell’influenza che la topografia (grandi catene montuose), o anche solo il contrasto termico tra terre emerse e distese marine, possono avere nell’errore previsionale amplificato a lunga scadenza.
In tal senso, le carte alle quote stratosferiche parlano chiaro; prosegue infatti al “galoppo” la corsa del Vortice Polare Stratosferico, anch’esso freddo, compatto e approfondito. In effetti però, alcuni segnali di rallentamento sono presenti nelle carte odierne, Innanzitutto il cooling esasperato che ha caratterizzato l’ultimo mese nella media stratosfera, sembra essersi fermato (fig.1).
fig.1
La conferma di tale evoluzione viene fornita anche dalle temperature presenti sulla verticale del polo nord a 10 hPa e 30 hPa (30 km e 20 km rispettivamente), dove i valori sono sotto la norma ma hanno smesso di scendere (fig.2,3).
- Polo nord 30 km
- Polo nord 20 km
Come ribadito più volte quelli descritti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono segnali positivi per avere freddo e neve alle latitudini medie; il freddo non deve rimanere intrappolato al polo in sostanza, ma deve poter scendere verso sud.
Il VPS resta però sempre forte e approfondito, non ci sono warming (riscaldamenti) ma ha solo smesso di raffreddarsi. La previsione dell’assetto barico previsto tra 10 giorni a 30 km di altezza conferma quanto detto; “trottola” del VPS chiusa e velocissima, senza segnali di indebolimento (fig.4)
Proviamo allora a spingerci oltre, intorno i 15 giorni da ora (metà mese), l’assetto termico del VPS sembra deformarsi, diventando un ellisoide (invece che circolare) e sbilanciato verso il comparto europeo, con un accenno di warming in area aleutinica (fig.5).
fig.5
Rispetto alla distribuzione dei geopotenziali, sempre a 10 hPa (30 km), appare evidente una notevole spinta dell’anticiclone aleutinico tra Stretto di Bering, Alaska e Canada nordoccidentale (fig.6).
fig.6
Può essere considerato un aspetto positivo quello evidenziato??
Fino a un certo punto. Qualora la spinta risultasse decentrata, in deriva verso est e l’anticiclone giungesse in Canada, potrebbe generare una dinamica di tipo Canadian Warming, un processo, nominato in altre occasioni, che ha come risultato finale un ulteriore rafforzamento, sebbene temporaneo, del VPS, con ulteriore immagazzinamento del freddo alle alte latitudini e assenza di fenomeni di rilievo alle medie latitudini.
Qualora la spinta si aprisse un varco verso il polo, allora si potrebbe andare incontro a un vero “terremoto barico”, con conseguenze anche molto importanti per il tempo della parte centrale della stagione invernale, ma adesso tutto ciò non si evince.
Come potrà essere, allora, il tempo di Dicembre, sulla base di quanto esposto??
Al momento, non ci sono evidenze che possa essere modificato l’attuale trend meteorologico. Dicembre pertanto, potrebbe essere caratterizzato da prevalenza di periodi soleggiati, con temperature spesso sopramedia, interrotti, soprattutto nella seconda e terza decade, da parentesi perturbate anche di stampo artico continentale. In tali parentesi, nell’arco di 2-3 giorni, la neve e il freddo potrebbero fare la loro comparsa anche a quote molto basse, soprattutto nelle regioni centromeridionali, in particolare versante Adriatico, in quanto più a ovest ci sarebbe un nuova rimonta altopressoria guidata dalla forza del getto polare in Atlantico.
A tal riguardo, ecco lo schema più ottimistico, ma anche quello più corretto dal punto di vista previsionale, per la dinamica delle parentesi perturbate possibili nel mese di Dicembre (fig.7).
fig.7
Un po’ spiritosamente, la carta sopra riportata è stata definita un regalo di Natale del sito, in quanto potrebbe verificarsi anche a Natale, ma non si ha nessuna certezza e, chi dice il contrario mente, non è possibile infatti effettuare una simile previsione con tale dettaglio.
Le cose potrebbero sicuramente cambiare poi a Gennaio, con arrivo di freddo e neve, ma questa è un’altra storia.
Ciao ciao