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NEVE SULLE ALPI INTORNO 800-1000 M NEI PROSSIMI GIORNI, POI IL VORTICE POLARE RESTA INSTABILE, FINE MESE CON POSSIBILE INSTABILITA’ E FREDDO

Posted on 15/10/2015 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfsnh-0-336

15-10-2015 - Salve a tutti; eccoci nuovamente insieme a commentare gli aspetti essenziali forniti dall’analisi dei modelli, dopo aver giustamente dato spazio alla “diretta maltempo” con la cronaca che ha purtroppo confermato tutte le aspettative perturbate fornite dalle previsioni a breve termine. Intanto, si è finalmente attenuata la pesante ondata di maltempo che ha interessato il centrosud, ma le nubi ancora circolano nei cieli italiani, facendo perno attorno al vortice colmo di aria fredda centrato nelle Alpi occidentali (fig.1).

fig.1

EUMETSAT_MSG_RGB-naturalcolor-centralEurope

 

Proprio in virtù della presenza del nucleo freddo in quota, il tempo è piuttosto instabile nel settore alpino, in particolare in quello occidentale, con le nevicate che non sono mancate nelle principali località turistiche, come ad esempio Madesimo e Livigno in Lombardia. Sulla base della evoluzione in atto la quota neve tenderà ad abbassarsi ulteriormente in nottata e non sono escluse nevicate a quote intorno i 700-800 in corrispondenza dei rilievi alpini piemontesi e valdostani (fig.2).

fig.2

9-7IT

 

Leggermente più alta la quota neve nei rimanenti settori alpini (circa 1000 m). Il vortice però, non mollerà la presa e nei prossimi giorni stazionerà ancora a nord delle Alpi, traslando lentamente verso est, dove riceverà anche una leggera alimentazione fredda continentale (fig.3).

fig.3

gfsnh-0-72 (1)

 

In tale contesto, le nevicate continueranno a interessare i settori alpini, con quota neve che potrebbe abbassarsi intorno gli 800 m anche su Lombardia e triveneto entro Domenica.

Cosa succederà quindi dopo?? La terza decade di Ottobre manterrà le promesse perturbate e fredde?? Sebbene i modelli abbiano in alcune emissioni stravolto la visione del lungo termine, il Vortice Polare conferma anche nelle attuali emissioni una certa debolezza strutturale. In particolare, proprio a inizio terza decade, la struttura del VPT stesso appare multilobata, con i nuclei più freddi, quindi, non centrati e raccolti intorno al polo, ma piuttosto decentrati verso latitudini più basse (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-192 (5)

Tale aspetto risulta estremamente favorevole alla nascita di ondulazioni di grande ampiezza, nel caso una delle waves troposferiche (aleutinica o azzorriana), lanciasse una pulsazione verso l’Artico, come previsto nei giorni scorsi dal lungo termine. Ecco quindi, che nel run notturno del modello americano (GFS00) un nucleo freddo di origine Artica può giungere nella penisola italiana, apportando freddo e notevole instabilità, con piogge, temporali, venti forti e nevicate sui rilievi (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-336

 

Al momento, la visione della emissione citata appare ancora isolata nel contesto previsionale degli ultimi run, ma la configurazione a scala emisferica del Vortice Polare Troposferico (VPT) suggerisce di porre attenzione ai successivi sviluppi per la fine di Ottobre, le tendenza per l’autunno resta ancora instabile e fresca.

Ciao ciao

 

Ciao ciao

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