30-12-2019 - Salve a tutti, editoriale mattutino in questa emozionante carrellata vacanziera. Il periodo invita alla discussione meteorologica e alcuni modelli consentono di ravvivare la discussione e di sognare grazie a una previsione particolarmente allettante per il periodo della Epifania che, se confermata, porterebbe nevicate anche a quote pianeggianti al centronord.
Diciamo subito che non tutti i modelli sono d’accordo; in particolare, quello americano conferma e rincara la dose questa mattina, quello europeo è molto più contenuto, sebbene la visione delle ENS, le corse utili a testare la validità del modello, lascino qualche speranza in più per la scuola americana.
Iniziamo come sempre da presente, con nuvolosità residua che ancora resiste al meridione, dove ha nevicato con buoni accumuli nei settori niterni appenninici; ecco una splendida foto inviata da Rocco Grippo alla pagina facebook di METEO&SCIENZA ( https://www.facebook.com/meteoscienza/) con paesaggi davvero natalizi nel potentino in Basilicata……
fig.1
L’ondata di freddo delle ultime 48 h è ormai in fase di esaurimento sebbene, come annunciato, permanga ancora un afflusso piuttosto freddo dai Balcani e persistano delle nevicate al sud.
fig.2
A seguire comunque, dovrebbe giungere un periodo di stabilità governato da un’espansione dell’anticiclone delle Azzorre verso est e da un rafforzamento del VP alle quote troposferiche.
Tale dinamica appare al momento leggermente minata da infiltrazioni fredde atlantiche all’interno dell’area anticiclonica e a un non simmetrico rafforzamento del VP, inizialmente sbilanciato nel settore canadese. Proprio in virtù di tale aspetto, secondo il modello americano, che conferma anche questa mattina, intorno alla data del 5 Gennaio, alle soglie dell’Epifania, potrebbe giungere dalla Scandinavia un impulso freddo di natura artico continentale con annesso forte peggioramento,sebbene temporaneo, nel Mediterraneo centrale.
fig.3
Se le cose dovessero andare come previsto in fig.2, ci sarebbero le premesse per la formazione di un profondo vortice depressionario a ovest dell’Italia (il vortice dell’Epifania), capace di creare i giusti contrasti tra l’afflusso gelido balcanico (isoterme fino a -9 C a 850 hPa) e aria più umida e temperata proveniente dalle coste africane.
fig.4
In tale contesto, nevicate anche in pianura in molti settori del centro nord non sarebbero utopia, mentre più a sud a sarebbero le piogge e i temporali a essere protagonisti.
Come accennato, la previsione è soggetta ancora a molte incertezze, ma le ENS del modello americano sono confortanti a momento, delineando molto bene gli attuali limiti dell’afflusso freddo continentale.
Milano
Firenze
Pescara
Roma
Come si vede, all’interno di una fascia “trasversale” passante dall’Abruzzo all’Umbria, alle Marche e alla Toscana, AL MOMENTO sono presenti le condizioni migliori per avere precipitazioni piuttosto intense e possibilità per nevicate in pianura.
Si tratta solo di un’indicazione di massima, ma questo al momento vede il modello americano.
Lo stesso modello inquadra un Vortice Polare molto più reattivo in seguito a seguire, capace di deformarsi e di trasferire i “centri di massa” principali, i nuclei più freddi e intensi, verso il settore siberiano e consentire l’arrivo di correnti settetrionali molto fredde in Europa nel lungo termine.
fig.5
Insomma, per adesso ci sono possibilità di vivere un Gennaio con puntate fredde di un certo rilievo, aspettiamo gli aggiornamenti.
fig.6
Ciao ciao