05-11-2019 - Salve a tutti, nuovo editoriale in un mese di Novembre, ormai emozionante dal punto di vista meteorologico, con una dinamicità atmosferica raramente vissuta in questi ultimi anni.
In buona sostanza, nelle diverse previsioni dei modelli, è visibile un continuo susseguirsi di depressioni e perturbazioni che transitano o si soffermano nel Mediterraneo centrale, con le regioni italiane che potrebbero essere bersagliate addirittura per settimane (un paio almeno) da continui passaggi perturbati atlantici.
Iniziamo dalla giornata odierna, con una immagine satellitare assolutamente spettacolare, che evidenzia la colossale macchina perturbata messa in moto in Atlantico, in seno alla corrente a getto che affonda, con sorprendente continuità a ovest dell’Italia, resa ben evidente dal massiccio afflusso freddo visualizzato dai tanti cluster nuvolosi (puntini bianchi) che si dirigono verso sud ovest passando sulla Spagna e sulla Francia.
fig.1
Più in alto a sinistra (nord ovest in carta) in fig.1 è ben evidente una nuova robusta perturbazione atlantica che sarà destinata a prendere la direttrice di quella attualmente in azione nelle nostre regioni, secondo una reiterazione delle fenomenologie raramente vista in questi ultimi anni nel nostro settore di emisfero. Ecco quindi pronto il nuovo peggioramento, venerdì, ancora più incisivo ampio di quello odierno.
fig.2
Ed ecco, Lunedì della prossima settimana, pronto il successivo, con una saccatura ancora più acuta e penetrante.
fig.3
Ma fino a quando potrà durare l’assetto mostrato??
Ebbene, l’incisività delle saccature in arrivo, non solo non mostra segnali di attenuazione nel lungo termine ma viene anche esasperata dalla graduale formazione di un anticiclone di blocco sempre più possente in area scandinava, alimentato da calore proveniente dalla risalita di aria calda sul bordo orientale della saccatura nell’Europa orientale.
fig.4
La fig. 4 è davvero estrema, nel senso che mostra un’esasperazione delle dinamiche descritte, con un canale perturbato che, dalla Groenlandia meridionale non trova alcun ostacolo per arrivare nel Mediterraneo, strettamente bloccata da due robuste figure altopressorie, Azzorriana e continentale.
Quest’ultima figura merita una visuale da altra angolazione, in quanto evidenzia uno stato di notevole debolezza del VPT con intrusione calde di nuclei altopressorie verso il polo e conseguenti split di nuclei gelidi verso latitudini inferiori.
fig.5
I conseguenti accumuli precipitativi non possono che rispecchiare quanto esposto, con cumulate >200 mm in molte aree, ma privilegiate ancora quelle del nord e tirreniche.
fig.6
Da sottolineare come, in tale contesto, sotto la spinta di correnti provenienti direttamente dalla Groenlandia, si assisterà a una graduale abbassamento delle temperature, a iniziare dal nor ovest, come illustrato dagli spaghetti, con conseguente abbassamento della quota neve.
fig.7,8,9
Tale aspetto, unitamente alle intense precipitazioni previste al nord, potrebbe generare accumuli nevosi sui rilievi alpini anche di 1-2 m a seconda delle località, oltre i 1500 m e, di conseguenza, gran parte delle stazioni sciistiche del nord potrebbero beneficiare di un innevamento raramente visto da molti anni.
Insomma, si è aperta, ormai da 2-3 giorni, una fase perturbata di estrema rilevanza nelle nostre regioni, di cui al momento non si vede la fine, che potrebbe generare fenomeni precipitativi estremamente rilevanti, sia a carattere piovoso, sia nevoso, staremo a vedere gli sviluppi.
fig.10
Ciao ciao