10-02-2018 - Salve a tutti, finalmente un nuovo editoriale per fare il punto riguardo un’evoluzione quanto mai dinamica e ricca di risvolti estremamente significativi per l’esito della stagione invernale.
Diciamo subito che il tempo è molto instabile nelle regioni meridionali, ma in particolare in quelle ioniche, a causa del passaggio di un vortice depressionario, capace di innescare piogge diffuse e forti venti lungo tutte le località che si affacciano nello Ionio appunto.
fig.1
Il maltempo che giunge a intermittenza nel Mediterraneo è generato da un peculiare assetto delle principali figure bariche nel nostro settore di emisfero, con un flusso perturbato teso dal nord Atlantico che viene spinto dritto fino al Mediterraneo dove, a intermittenza, tramite le cosiddette “onde corte”, le singole perturbazioni che giungono nelle nostre regioni, genera maltempo, talvolta intenso, ma di rapida risoluzione in genere.
fig.2
Nell’ambito di tale dinamica, nella giornata di martedì prossimo, un passaggio perturbato nelle regioni settentrionali potrebbe generare nevicate anche a quote pianeggianti su Emilia Romagna e parte delle pianure del triveneto, con valori di temperatura a 850 hPa (1500 m) davvero di tutto rispetto (fig.3)
fig.3
L’evento descritto si colloca nell’ambito dell’attuale dinamica invernale, che vede un ingerenza forte del lobo canadese nelle vicende atlantiche.
Le cose potrebbero cambiare però a partire dai prossimi giorni, in virtù soprattutto della partenza dell’ormai ben noto warming e conseguenze split del VPS, in partenza proprio in queste ore.
fig.4
In merito a tale argomento, non è possibile dare per scontato nulla, in un senso o nell’altro (ripercussioni in troposfera o meno). Tuttavia, alcuni aspetti della possible evoluzione correlata al warming sembrano già trasparire dai modelli.
Una prima evidenza mostra, nel modello americano, la risalita di una robusta cellula altopressoria in Atlantico a fine seconda decade, ma con conseguenze poco significative per noi, con un nucleo freddo che passa a nord delle Alpi e finisce in Spagna
fig.5
Si tratta di un aspetto abbastanza normale, logica prosecuzione di quanto sta accadendo anche ora; la natura è pigra infatti e, in assenza di forzanti “robuste”, tende a conservare gli assetti barici già mostrati nel corso della stagione, con la spinta della wave 1 aleutinica che spinge il canadese troppo a est.
fig.6
Ma la forzante in esame, ovvero i potentissimi warming in partenza in queste ore, sembra possa davvero “scardinare” la distribuzione dei principali “centri di massa” del VPT, ed ecco che nuovi e più potenti blocchi altopressori sono previsti dal modello americano a seguire, a fine mese, con il freddo che dall’Artico scende lungo il il continente asiatico e si ripresenta verso le nostre regioni.
fig.7
Ecco quindi, che il freddo può provenire dalle giuste località e giungere fino al Mediterraneo crudo e intatto, con una evoluzione da monitorare assolutamente tra fine mese e inizio Marzo.
fig.8
I giochi si aprono ora pertanto, seguiremo con attenzione le singole evoluzioni, ci aspettano settimane probabilmente fresche e instabili.
fig.9
Ciao ciao