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PAUSA ANTICICLONICA, POI AFFONDI PERTURBATI SEMPRE PIU’ INTENSI E FREDDI A GENNAIO, CON NUOVE POSSIBILITA’ DI NEVE A QUOTE MOLTO BASSE LUNGO LA PENISOLA

Posted on 29/12/2017 by Ilario Larosa in Analisi lungo termine
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gfs_T850a_eu_49

29-12-2017 - Salve a tutti, editoriale vacanziero, mentre ci si appresta a festeggiare la fine dell’anno ed è quindi giunto il momento di focalizzare l’attenzione sulla seconda parte delle vacanze, con uno sguardo, come sempre,mirato alle tendenze previste per lungo termine, tradizione della rubrica e del sito.

Diciamo subito che il tempo sta migliorando nelle regioni colpite dal maltempo e dalle nevicate anche a quote basse, che nelle centrali, in particolare versante tirrenico, non si vedevano da un po’.

fig.1

animation-satellite-ir-france (2)

 

In fig,1 si evince anche come, da ovest, stia avanzando una nuova perturbazione, che però non sortirà particolari effetti nelle regioni italiane, grazie a una imperiosa rimonta dell’anticiclone delle Azzorre nel Mediterraneo, la cui influenza è già visibile nel moto in senso orario che vanno assumendo le nubi nell’Europa occidentale.

Ecco quindi, che per 2-3 giorni, fino alla fine dell’anno, le regioni italiane beneficeranno di una pausa soleggiata e calda, perlomeno rispetto a ora, con le montagne alpine e appenniniche finalmente innevate in molti luoghi in maniera molto soddisfacente.

Unica eccezione a tale contesto, le nevicate che interesseranno, già da stasera, i versanti occidentali delle Alpi piemontesi e della VDA, dove saranno possibili nevicate anche abbondanti nelle vallate al confine francese e praticamente su tutta la VDA.

La stagione invernale non sembra voglia però andare in letargo nonostante i timori espressi qualche giorno fa e, il primo giorno dell’anno potrebbe esordire con un nuovo passaggio perturbato, meno intenso del precedente, ma comunque i grado di generare piogge sparse lungo la penisola (neve in montagna) e cieli grigi lungo la penisola.

fig.2

GFSOPEU12_84_1

Come si vede dalla fig.2, la perturbazione di Capodanno (molto probabile) sarà associata a un assetto, a scala emisferica ma soprattutto dal lato canadese, con un Vortice Polare compatto che, di fatto, impedirà per qualche giorno la presenza di affondi perturbati duraturi nelle nostre regioni.

La dinamica descritta sembra destinata però a cambiare; ovvero, nelle ultime proiezioni a lungo termine lo stesso VP non sembra in grado di mantenere a lungo una struttura compatta, segnale che la spinta stratosferica non sarà sufficientemente potente da condizionare le seconda parte dell’inverno in senso mite e asciutto ma, piuttosto, l’inverno sembra potersi mantenere vivo e dinamico, proprio sulla falsariga di quanto sta accadendo in questi giorni. Ecco quindi giungere una seconda perturbazione, secondo le ultime proiezioni, per il periodo del’Epifania, questa volta più intensa della precedente, sempre lungo un asse perturbato a direttrice nord ovest sud est.

fig.3

GFSOPEU12_204_1

 

La fig.3 evidenzia come nel Mediterraneo ci siano più spazi di manovra rispetto al periodo di Capodanno, il VP appare più debole, c’è un blocco a est e l’affondo è più marcato.

Se questa fosse la tendenza per il mese di Gennaio, potremmo ricevere davvero parecchie soddisfazioni in senso freddo e nevoso già nella prima metà del mese; ecco la fantastica emissione del mattino del modello americano, che indica un massiccio affondo artico nel Mediterraneo a fine prima decade, con onde planetarie che spingono forte a destrutturare il VP.

fig.4

gfsnh-0-288

Carta che merita un replay di dettaglio, con uno spettacolare minimo di 970 hPa (!!!) in transito lungo la penisola.

fig.5

GFSOPEU06_288_1

Ovviamente tale carta di previsione possiede al momento probabilità realizzative molto basse, ma è indicativa di come la previsione per la seconda metà dell’inverno sia assolutamente aperta.

Al momento, sembra probabile, a partire da fine anno, una fase di variabilità perturbata di matrice nord atlantica nelle nostre regioni, con impulsi perturbati intermittenti, forieri di piogge e nevicate, intervallati da periodi più caldi e soleggiati.

La tendenza generale è però quella di una recrudescenza dei fenomeni nel lungo termine, proprio grazie al fatto che la fase di ricompattamento del VP appare assolutamente temporanea e lascia quindi spazio a nuovi affondi perturbati di grande rilievo nel lungo termine.

fig.6

gfsnh-0-384 (1)

 

Massima attenzione quindi all’inverno che verrà, potrebbe regalarci grandi soddisfazioni.

fig.7

gfs_T850a_eu_49

 

Ciao ciao

 

 

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