15-02-2018 - Salve a tutti, di nuovo insieme a commentare un periodo meteorologico, almeno dal punto di vista dell’interesse scientifico e previsionale, davvero emozionante, perlomeno per chi ama analizzare le carte e le possibili evoluzioni che le dinamiche atmosferiche che esse descrivono possono generare, senza pensare alle dirette conseguenze per un’area ristretta al proprio interesse.
Solo un cenno alla stratosfera, già discussa in precedenza; affermazione di una struttura altopressoria polare sempre più evidente alle quote più alte, in probabile propagazione ai piani inferiori; davvero imperioso l’aumento dei geopotenziali a tutte le quote (colore arancione).
fig.1
NAM giunta a -2,7 in data 12 Febbraio, probabilmente già oltre la soglia di -3, indicativa della genesi di un ESE warm, ovvero un evento stratosferico estremo, capace di rendere il VP debole e disturbato a tutte le quote per 45-60 giorni, secondo al teoria di B&D.
Partendo da tali assunti, analizziamo cosa si prevede alle quote inferiori.
Diciamo subito che le conseguenze delle dinamiche descritte appaiono chiare nel quadro previsionale dei modelli anche alle quote troposferiche, sebbene i prossimi giorni vedranno un miglioramento delle condizioni del tempo.
La propagazione alle quote inferiori degli imponenti warming in atto in stratosfera appare quindi accalarata, a giudizio dello scrivente.
Il punto cruciale della discussione è il seguente:
Quali saranno nel concreto le conseguenze per le aree di nostra competenza??
Ebbene, i modelli mostrano evoluzioni in alcuni casi da sogno per i meteo appassionati, ma appaiono anche molto variabili nelle diverse emissioni; ciò può rappresentare una diretta conseguenza del terremoto stratosferico in atto, di difficile interpretazione ancora, ma qualcosa si può già dire.
Splendido il modello europeo serale, dove già alle 96 h, lunedì prossimo, l’anticiclone delle Azzorre inizia a spingere in Atlantico, con genesi del blocco altopressorio (fig.3).
fig.3
A seguire, un primo nucleo artico giunge nel Mediterraneo, spinto dalla risalita azzorriana, con neve a quote basse in molte regioni.
fig.4
L’evoluzione successiva vede addirittura l’ulteriore espansione verso nordest della struttura altopressoria, con genesi di un ponte allungato fino all’artico scandinavo, un primo serio abbozzo di Woeikoff insomma.
fig.5
Da qui in poi può partire l’afflusso gelido continentale, addirittura di estrazione siberiana, con valori di-20° C a 850 hPa nel bassopiano russo diretti verso l’Europa e il Mediterraneo (non così freddi ovviamente).
Questa è solo una delle possibili evoluzioni, i modelli cambiano molto in questi giorni, ma questo perchè, lo ribadiamo, è difficile l’interpretazione dell’interazione strato-troposferica.
A titolo di esempio, ecco gli spaghetti del modello americano di questa sera per la città di Roma.
fig.6
Prediamo ad esempio una delle perturbazioni più “calde”, molto sopra media, la numero 1. Ebbene, anche tale emissione si chiude con una massiccia colata artica nel settore europeo.
fig.7
Ciò vuol dire che, in tutte le carte, il VP appare fortemente disturbato come conseguenza del warming, il punto è solo da stabilire se le nostre regioni verranno interessate in pieno da un eventuale spostamento di nuclei freddi dalle latitudini polari verso quelle temperate.
fig.8
Non resta che seguire gli aggiornamenti passo passo, non è assolutamente detto che succeda qualcosa di importante nelle nostre regioni, ma sicuramente vedremo tante emissioni particolari nei prossimi giorni e…chissà che non sia veramente la volta buona.
Ciao ciao