13-10-2017 - Salve a tutti; aggiornamento festivo in una giornata non propriamente autunnale nella penisola italiana. Un robusto campo di alta pressione va infatti affermandosi sempre di più nel Mediterraneo centrale, spingendosi anche oltralpe, come testimonia l’immagine (spettacolare) del satellite NASA, datata in verità nella giornata di venerdì, ma il quadro odierno è assolutamente simile (fig.1).
fig.1
In buona sostanza, nell’immagine compaiono alcuni elementi fondamentali del tempo dei prossimi giorni
1) L’uragano Ophelia, in basso a sinistra, ora di categoria 2, si appresta a intraprendere il suo viaggio verso nord est, per essere riassorbito dal flusso Atlantico e raggiungere le coste dell’Irlanda (probabilmente) come un’intensa perturbazione extratropicale Domenica sera (fig.2).
fig.2
2) Il flusso Atlantico, nel settore europeo, scorre più a ovest e a nord rispetto alle nostre regioni, protette dal grande campo altopressorio, che andrà a rafforzarsi ulteriormente nelle prossime 48 h, regalando in molte città italiane un’appendice tardiva dell’estate, sebbene le temperature resteranno relativamente basse durante le ore notturne e al mattino presto, con locali foschie, banchi di nebbia nelle pianure interne e nubi basse lungo le coste (fig.3).
fig.3
Davvero imponente l’alta pressione prevista dai modelli, con valori di 12-13° C addirittura a 1600 m di quota (850 hPa). Niente di eccezionale in realtà (negli ultimi 30 anni si è visto di peggio) ma si tratta di valori in grado di far raggiungere 26-28° C in alcune località della Sardegna o in città come Firenze e Roma, vedremo come andrà.
Come mai un tale assetto persiste nelle nostre regioni??
Abbiamo visto come, a scala emisferica, il Vortice Polare abbia assunto nelle ultime stagioni un peculiare disposizione che vede la costante presenza di saccature in pieno atlantico e rimonte altopressorie nell’Europa occidentale (fig.4).
fig.4
Tale assetto è, com’è noto, riassumibile con l’indice EA (east atlantic), in fase estremamente positiva negli ultimi anni (fig.5).
fig.5
Cosa succederà nell’immediato futuro??
Ebbene, al momento ci sono notevoli difficoltà ad avere un cambio di assetto ben deciso; per i prossimi giorni comunque, una prima rottura al trend descritto potrebbe avvenire nella seconda parte della prossima settimana, con un possibile passaggio perturbato nel Mediterraneo (fig.6).
fig.6
A scala emisferica però, i modelli sono altalenanti nel prevedere un cambiamento più deciso e, a seconda delle emissioni, si evince talvolta l’arrivo di saccature più ampie nel Mediterraneo (fig.7).
fig.7
In altri aggiornamenti, come l’attuale, i “centri di massa” del VP, ovvero i nuclei più intensi, restano ben saldi tra Groenlandia e Artico orientale canadese, collocazione deleteria per consentire l’arrivo di peggioramenti di rilievo nelle nostre regioni (fig.8).
fig.8
L’inverno sarà quindi segnato da tale tendenza??
Non è possibile dirlo ora, ma non è affatto detto che vada così. Altrove infatti, il freddo si sta organizzando, anche precocemente nei territori siberiani (fig.9)
In tal senso, la copertura nevosa (snow cover) avanza quindi spedita nel settore siberiano nel mese corrente, aspetto che potrebbe (vedi indice SAI di Judah Cohen) predisporre a un’invernata caratterizzata da Vortice Polare disturbato .
fig.10
Lo scorso anno, sebbene la stagione non risultò soddisfacente nel complesso, un’analoga dinamica era riuscita a regalarci un Gennaio ampiamente sotto media ovunque, con nevicate copiose in Adriatico, grazie alla presenza di un robusto anticiclone siberiano.
Nell’anno in corso, approfondiremo tali aspetti, in presenza di altri fattori concomitanti (vedi QBO e andamento SSTA) la stagione potrebbe prendere una piega interessante, ma è ancora prematuro dirlo………
Ciao ciao..