24-11-2016 - Salve a tutti, riprendiamo gli aggiornamenti modelli con più calma, in un autunno denso di eventi meteorologici, purtroppo non tutti gradevoli per i cittadini di alcune regioni.
Migliorate le condizioni meteorologiche nel Piemonte meridionale, duramente colpito da una nuova alluvione, paragonabile a quella del 1994 e de 2000 (fig.1).
fig.1
In fig.1 è evidenziata la complessa configurazione barica presente al momento ne continente europeo. La goccia fredda responsabile del maltempo al nordovest (ma non solo) è praticamente intrappolata da una cintura altopressoria a nord e a est e non può muoversi in nessun’altra direzione. La perturbazione ieri in azione nelle regioni occidentale italiane ha quindi allargato il suo raggio d’influenza esponendo le estreme regioni meridionali a intense correnti sciroccali, responsabili di autentici nubifragi in mattinata nella locride e nell’agrigentino, con cumulate che localmente hanno addirittura superato i 300 mm in provincia di Reggio Calabria!!!!!!
Purtroppo tali aree non sono nuove a fenomenologie di questo tipo e nel pomeriggio l’evoluzione potrebbe capitolare, con altri violenti temporali previsti lungo le dorsali montuose del messinese e reggino (fig.2).
fig.2
A quando un cambio di circolazione più deciso??
Abbastanza presto in realtà, in quanto già in fig.1,sulla Scandinavia, è presente un impulso perturbato di origine artica che attraverserà l’Europa da nord a sud, diretto principalmente su Balcani, ma che farà sentire distintamente il suo passaggio anche nelle regioni italiane, con n brusco abbassamento delle temperature tra lunedì e mercoledì della prossima settimana (fig.3).
fig.3
Non sarà da escludere in tale frangente, qualche nevicata a bassa quota lungo i rilievi collinari e montuosi nel versante adriatico martedì.
Anche nel prosieguo della emissione del modello europeo la direttrice dei nuclei artici è vista transitare appena a est del nostro paese (fig.4).
fig.4
In fig.4 si vede bene, lungo la costa Pacifica, la spinta dell’onda aleutinica, completamente decentrata sul Canada, in evidente correlazione con le vicende stratosferiche (il Canadian Warming di questi giorni). Tale aspetto costituisce un ostacolo, in realtà, a una corretta elevazione della wave 2 azzorriana, senza il contraltare canadese e, più in generale, tende, anche se solo temporaneamente, a compattare la struttura del VP.
In parole povere, le dinamiche in atto potrebbero portare a una fase, temporanea, di chiusura del Vortice Polare e di ripristino di una circolazione zonale nel continente europeo. In ogni caso, il modello europeo vede comunque un’elevazione azzorriana nel lungo termine, con nuova discesa gelida a est, sui Balcani e bassopiano russo (fig.5).
fig.5
In tale contesto, l’ostruzione rappresentata dall’anticiclone eurasiatico potrebbe generare un isolamento della struttura fredda nel bassopiano russo e un maggiore avvicinamento della stessa verso il Mediterraneo, ma l’evoluzione è ancora tutta a vedere, molto freddo comunque a est (fig.6).
fig.6
Fig.6