25-01-2021 - Salve a tutti, editoriale immancabile ormai tutte le sere, in un inverno quanto mai ricco di colpi di scena, tutti derivanti, ora la correlazione è chiara, con l’evento stratosferico estremo (ESE) avvenuto a inizio mese.
Ancora oggi, come annunciato in questa sede, anche con ironia di alcuni, nevicate diffuse a quote basse (400-500 m s.l.m.) si sono verificate in molti settori del centro, generando anche problemi con la viabilità tra Umbria, Marche e Romagna. Altre nevicate hanno interessato i settori al confine tra Lazio r Abruzzo e altre ancora scivoleranno in nottata verso Molise Puglie a Basilicata, anche in questo caso a quote basse.
fig.1
Come si vede dall’immagine satellitare, nuvolosità estesa è presente al centrosud, legata al flusso atlantico molto basso di latitudine che interessa il Mediterraneo centrale, nell’ambito di un assetto globalmente depressionario.
Tale circolazione è molto difficile da modificare, essendo legata a uno stato di debolezza generale del Vortice Polare che non sta portando il gelo, ma piuttosto continuo maltempo e neve, talvolta a quote basse.
Nei prossimi giorni, dopo una pausa più asciutta, molto breve e mite, ecco un altro intenso peggioramento profilarsi per la fine del mese, proprio nei giorni generalmente deputati alle ondate più fredde, statisticamente.
Attenzione ora alla dinamica descritta, davvero didattica e da esempio per l’evoluzione attuale.
fig.2
Analizzando le diverse fasce di latitudine sono presenti tra figure principali:
- Una fascia altopressoria di blocco a latitudini polari, eredità del MMW
- Uno dei tanti lobi gelidi del VP che hanno potuto spostarsi verso latitudini più temperate
- Nuclei di vorticità legati al flusso atlantico occidentale
Ebbene, normalmente, l’arrivo di perturbazioni da ovest, come in questo caso, avrebbe comportato poche sorprese, ma ora, poco più a nord, sono presenti nuclei molto freddi in quota, in cui il passaggio di centri di bassa pressione più a sud, funge da catalizzatore per il freddo.
fig.3
Ecco quindi, che con l’arrivo della perturbazione a fine mese, arriva anche un lingua gelida continentale dall’Europa orientale, con maltempo e graduale abbassamento della quota neve nella giornata di Domenica
Come si vede, con lo spostarsi del nucleo perturbato verso est, il freddo aumenta, esponendo le regioni adriatiche e il sud a correnti gelide da Grecale.
La giornata di lunedì’ arriva quindi a presentarsi molto fredda su gran parte della penisola, con nevicate quasi a livello del mare in Adriatico e settori interni del centro.
fig.4
Fantastica la previsione del modello europeo per l’innevamento nelle regioni italiane dopo il passaggio del peggioramento ora descritto, in data 2 Febbraio.
fig.5
Neve dalla Lombardia alla Calabria con questa previsione, che inizia alle 120 h ed è formulata dal modello più performante al mondo.
Interessanti dettagli, con neve alle porte di Roma (al mattino la previsione era ancora meglio). FIG.6,7,8
Altri settori del centro
Anche Bologna
Insomma una nuova intensa fase di maltempo nelle previsioni.
E dopo, Febbraio come potrebbe continuare??
Ebbene, oggi il modello americano ha iniziato a inserire un’evoluzione finale nelle emissioni caratterizzata dall’arrivo di un possente blocco anticiclonico atlantico e compatibile con l’avvento di una fase 6-7 dell’indice MJO.
fig.9
Davvero colossale il blocco e spettacolare l’evoluzione.
fig.10
Arriva addirittura una -20 C a 850 hPa in Europa.
fig.11
Insomma, finora l’inverno c’è stato e anche continuo ma il meglio, o forse dovremmo fire il peggio, potrebbe arrivare a Febbraio.
ed ecco la giornata di luned
Ed