10-11-2020 - Salve a tutti, nuovo editoriale per discutere in merito alla evoluzione della stagione autunnale che si approssima ormai all’inverno, sebbene non se ne abbia sentore attualmente. Novembre sta infatti mostrando u volto alquanto mite e siccitoso e, in particolare il secondo punto, non è tipico per il Mediterraneo centrale.
Cosa sta succedendo??
Ebbene, come abbiamo mostrato ieri, siamo in una fase in cui, oltre ad avere un VP alquanto in forza, capace di inibire ondulazioni di una certa ampiezza, tali ondulazioni non sono certo in fase, in quanto si è tornati, dopo un Ottobre in cui le saccature atlantiche avevano come meta privilegiata il Mediterraneo centrale, alla presenza di marcati affondi depressionari in pieno Atlantico e vistose risalite altopressorie sull’Europa e buona parte del Mediterraneo (fig.1).
fig.1
Nel precedente editoriale di grande respiro, a cui si rimanda per le spiegazioni di dettaglio, è stato sottolineato come tale assetto corrisponda a una fase denominata EA (East Atlantic) positive, dal nome dell’indice usato per definirla. Secondo tale dinamica, il valore positivo si tale indice è caratterizzato dalla presenza di robuste alte pressioni nell’Europa e profonde basse pressioni in Atlantico; maggiore è il gap, più alto sarà il valore dell’indice.
L’ultimo decennio ha visto valori mai così elevati e persistenti di tale indice (fig.2).
fig.2
Cosa succederà in futuro??
Ebbene, prevedere gli assetti dei prossimi anni è sicuramente difficile ma è comunque lecito ipotizzare come il valore menzionato sia soggetto a oscillazioni cicliche e, pertanto, probabilmente prima o poi tornerà a essere negativo, non ci sono motivi per supporre il contrario.
Veniamo però alle vicende di casa nostra a più corto respiro. Cosa succederà nelle prossime settimane o nei prossimi giorni nelle nostre regioni??
Ebbene il comune denominatore per interpretare l’evoluzione meteorologica dei prossimi 10-15 giorni sembra possa essere dettato da una graduale traslazione del nucleo più forte dell’alta pressione, ora sul Mediterraneo, verso ovest.
Seguiamo con attenzione le fasi.
Nei prossimi giorni il tempo sarà ancora mite e asciutto, con valori generalmente sopramedia ovunque. Anzi, l’alta pressione potrebbe addirittura rinforzarsi a ovest dell’Italia, sotto la spinta del getto polare sempre più forte a nord.
fig.3
Ma, proprio tale rafforzamento, potrebbe aprire la strada a una evoluzione diversa da quella vista finora; come discusso anche ieri, la tendenza dell’anticiclone delle Azzorre a puntare verso la Scandinavia è ben presente nel lungo termine dei modelli, sebbene sempre ostacolata dalla forza del VP.
Tuttavia, novità delle ultime emissioni, i centri di massa più potenti dell’anticiclone delle Azzorre sembrano capaci di traslare questa volta verso nord ovest nella terza decade del mese, aprendo la strada a una cospicua discesa fredda dalla Scandinava, diretta inizialmente verso i Balcani e marginalmente verso le regioni adriatiche.
fgi.4
Il modello europeo nella previsione giunge fino al pannello ora mostrato, che però combacia molto bene con la prosecuzione di alcune carte ensemble del modello americano, dove la saccatura fredda di origine artica è caratterizzata da un affondo che prosegue verso il Mediterraneo, anche molto incisiva.
fig.5
Una simile evoluzione porterebbe finalmente il freddo e la neve tanto attesi dai meteo appassionati, anche a quote basse e rappresenta una delle poche vie d’uscita alla attuale situazione.
In effetti, l’evoluzione del NAM alle diverse quote, così come inquadrata dal grafico apposito, non promette nulla di buono, in quanto sembra esserci un coupling a fine mese, ovvero un collegamento tra il rafforzamento del VPS in stratosfera appunto e gli strati inferiori in troposfera; in parole povere, un condizionamento.
fig.6
Ma anche questa carta, come le altre, è destinata a cambiare e il punto cruciale sarà proprio cosà accadrà a fine mese; ovvero, se quanto accade in stratosfera sarà capace di dettare legge per l’inizio della stagione invernale e forse anche oltre, compromettendone lo sviluppo.
Intanto, abbiamo una finestra temporale tra la terza decade di Novembre e la prima di Dicembre, in cui, comunque vadano le cose in stratosfera, c’è la possibilità di avere qualche episodio freddo e nevoso anche significativo, monitoreremo il tutto.
Ciao ciao