05-12-2019 - Salve a tutti, editoriale rapido ma significativo, nel giorno del ritorno dopo un inaspettato blocco su facebook, ora risolto.
Inverno che, con qualche tentennamento, sembra iniziare a ingranare la giusta marcia dopo l’Immacolata, come anticipato da molti giorni.
Intanto oggi piogge e temporali al sud, legate a una perturbazione isolata dal flusso atlantico, (goccia fredda), eredità del precedente sistema perturbato giunto al nord tra Domenica e Lunedì.
fig.1
Dall’immagine satellitare riportata viene ben evidenziato come, tra il 40° e il 50° parallelo, al momento, in Europa ci sia sostanziale assenza di nuvolosità e il flusso Atlantico scorra più a nord, dopo aver isolato la nuvolosità presente tra le coste africane e il sud Italia.
Le cose però andranno a modificarsi dopo l’Immacolata, come annunciato; proprio nella giornata di lunedì 10 infatti, il flusso perturbato ben visibile sul Regno unito subirà un’evidente ondulazione (del getto polare in realtà) ed entrerà franco sull’Italia, accompagnato da rovesci, qualche temporale e un primo cospicuo abbassamento delle temperature.
fig.3
Le precipitazioni in questo caso non saranno abbondanti e saranno concentrate soprattutto sul versante adriatico e e settori interni appenninici, dove si vedrà qualche nevicata intorno 800-1000 m, localmente più in basso.
Ma sarà il secondo impulso perturbato, visibile a sinistra in fig.2, che potrebbe portare una rapida ma intensa ondata di maltempo in molte regioni e, soprattutto, neve in Appennino e, forse in alcuni settori del nord nella giornata di mercoled’ 12.
fig.3
Ancora la traiettoria esatta dell’impulso è da definire in realtà, ma se le cose dovessero andare così potrebbe nevicare a quote molto basse sull’Appennino tosco emiliano, soprattutto versante emiliano romagnolo (qui quasi fino alla pianura in effetti) e anche al nord ovest, in particolare basso Piemonte e Appennino ligure, sempre a quote intorno 200-300 m, quindi cuneese sotto la neve.
fig.4
Ma anche l’Appennino centrale in questa occasione vedrebbe la neve, a quote collinari tra Toscana, Lazio, Umbria e Marche. Restano ancora molte incertezze, ma l’affermazione di un flusso perturbato freddo da nord ovest, con aria polare marittima proveniente direttamente dalla Groenlandia, potrebbe davvero inaugurare un nuovo ciclo perturbato nel Mediterraneo in Dicembre.
Nel frattempo, per concludere, il warming previsto dai modelli sembra fare il suo dovere e poter scongiurare un iniziale compattamento generato dall’attuale dinamica di tipo Canadian Warming, in effetti visibile in stratosfera nei prossimi giorni.
fig.5
Non perdete i prossimi aggiornamenti.
Ciao ciao