09-11-2019 - Salve a tutti, editoriale del Sabato sera, per commentare un’evoluzione appassionante che sta inquadrando un mese di Novembre tra i più perturbati degli ultimi anni e che ancora deve dare il meglio nei prossimi giorni.
Nei successivi editoriali verranno forniti tutti i dettagli dei singoli peggioramenti che riguarderanno le regioni italiane nei prossimi giorni; in questa sede, più brevemente, discuteremo l’evoluzione generale e, soprattutto, il comune denominatore del FREDDO, ovvero del graduale abbassamento delle temperature che interesserà l’Italia nei prossimi giorni con l’arrivo della neve anche a quote basse sulle Alpi.
Iniziamo dalla evoluzione attuale, che vede l’ennesimo passaggio di consegne tra la vecchia perturbazione, in azione oggi al centrosud e la nuova in arrivo sempre dalla Francia.
fig.1
Anche questa perturbazione entrerà in maniera decisa nel Mediterraneo, ma nel complesso tenderà a scivolare più rapidamente verso sud, dopo aver elargito piogge e temporali lungo i versanti occidentali, andando a collocarsi con un profondo minimo in corrispondenza delle coste tunisine e apportando un’intensa ondata di maltempo nelle regioni meridionali, in particolare i versanti ionici.
Su tale fase, da monitorare attentamente, torneremo con in prossimi editoriali; in questa sede veniamo subito alla successiva ondata di maltempo, che dovrebbe avvenire quasi in continuità con la prima e che dovrebbe essere caratterizzata, questa volta, dall’arrivo di una enorme massa perturbata direttamente dalla Groenlandia, con un intenso nocciolo freddo in quota (meno al suolo, dovendo attraversare un oceano).
fig.2
Ebbene, l’arrivo del nocciolo freddo nel Mediterraneo, giovedì sera, potrebbe essere accompagnato da nevicate a quote basse al nord ovest, addirittura città come Cuneo e altre località nei fondivalle alpini potrebbero vedere al prima neve, per la prima parte di Novembre non è male.
fig.3
Tutta la settimana in tal senso dovrebbe quindi risultare perturbata quindi, forse la più perturbata dell’anno addirittura e, la neve potrebbe fare gradualmente la sua comparsa anche copiosa nelle Alpi, ecco gli accumuli piovosi previsti nella penisola nei prossimi 10 giorni.
fig.4
A seguire, ci sarà un’esasperazione della tendenza individuata a partire da metà settimana che vede una risalita del’anticiclone delle Azzorre verso la Scandinavia, con un tentativo di ponte con un’analoga struttura nell’Artico russo. Ecco quindi che, alle soglie della terza decade, un nocciolo freddo piuttosto intenso potrebbe andarsi a collocare nella Scandinavia, pronto a far affluire aria gelida verso latitudini mediterranee.
fig.5
Insomma dopo le grandi piogge potrebbe arrivare anche il freddo, quello verso e la neve a quote basse in molte località