01-10-2015 - Salve a tutti; dopo l’abbondante e dettagliato resoconto sull’evoluzione attualmente in atto nelle regioni italiane (ved. editoriale) eccoci di nuovo insieme a commentare, dopo qualche giorno, il lungo termine, sulla base delle ultime elaborazioni dei modelli, davvero invernali nella loro dinamica. Con tale affermazione non si vuole intendere l’arrivo del freddo e del gelo in Ottobre nel Mediterraneo, quanto la realizzazione, a scala emisferica, di configurazioni tipicamente invernali, che potrebbero condurre a un Ottobre freddo e perturbato nel territorio italiano, con neve sui rilievi alpini a appenninici a quote medio alte.
Iniziamo dal termine dell’attuale fase perturbata; a seguire, nel comparto europeo dovrebbe affermarsi una potente rimonta anticiclonica, in parte con radici africane, ma che nel suo sviluppo potrebbe condurre a effetti opposti a scala emisferica, con una spettacolare bilobazione del Vortice Polare in sede artica (fig.1).
fig.1
Inizialmente, gli effetti di tale manovra non potranno essere avvertiti nel Mediterraneo, dove anzi le temperature aumenteranno rispetto a ora, ma l’affermazione di un potente anticiclone in Artico (poderosa la penetrazione dell’alta pressione europea) genereranno lo split dei lobi del Vortice Polare, con colate gelide (per il periodo) su Artico canadese Siberia e Russia. In inverno si sarebbe trattato di un tipica configurazione derivante da MMW stratosferico. In effetti, la prosecuzione della dinamica mostrata è entusiasmante, il passo successivo è infatti rappresentato dall’isolamento di un intenso nocciolo gelido nel bassopiano russo (fig.2).
fig.2
Si sta parlando di freddo vero comunque, non di semplice raffreddamento, lago freddo con -8° C a 850 hPa in Russia nella prima decade di Ottobre, non è poco (fig.3).
fig.3
Secondo una evoluzione da manuale, la presenza di un anticiclone polare e di un nucleo freddo continentale in Russia generano, come conseguenza, un abbassamento del getto polare in Atlantico, con distacco di un impulso perturbato verso il Mediterraneo (fig.4).
fig.4
Il Vortice depressionario, una volta nel Mediterraneo, potrebbe beneficiare di contributi continentali nell’alimentazione della depressione, con arrivo di maltempo, freddo e addirittura nevicate precoci in montagna a quote non elevate nella prima metà di Ottobre (fig.5).
fig.5
Come dicevamo, una configurazione tipicamente invernale, raramente inquadrata dai modelli in Ottobre (difficile anche in pieno inverno). La cosa importante dell’evoluzione mostrata è che è quasi identica nel modello americano ed europeo (presenti entrambi nella illustrazione); ciò lascia molto ben sperare per il futuro della stagione autunnale, più simile all’inverno a ben guardare con le emissioni attuali.
Ciao ciao