18-02-2018 - Salve a tutti, aggiornamenti che diventano ormai emozionanti, lo avevamo annunciato, con i modelli che alternano emissioni incerte con altre entusiasmanti per gli amanti del freddo e della neve.
Occorre sottolineare comunque, come il modello europeo, ritenuto sovente il più affidabile, abbia intrapreso una strada abbastanza coerente che vede il possibile arrivo di un nucleo gelido molto intenso direttamente dagli Urali settentrionali, ai confini con la bassopiano siberiano, con la genesi di un’ondata di gelo di dimensioni molto rilevanti se non eccezionali.
Per capire tutte le dinamiche partiamo dall’inizio, dalla situazione attuale (fig.1)
Dalla fig.1 si evince chiaramente come, in Atlantico, sia già presente una spinta dell’anticiclone delle Azzorre verso nord, con conseguente discesa di aria fredda dai quadranti settentrionali nel Mediterraneo.
Ebbene, la dinamica descritta può essere considerata uno dei primi effetti tangibili dell’imponente warming avvenuto ai piani stratosferici, in perfetto orario con i tempi di propagazione canonici (almeno una settimana).
Si tratta in realtà solo dell’inizio di un processo che, gradualmente, potrebbe portare alla formazione di un imponente e duraturo blocco altopressorio atlantico, perlomeno nelle indicazioni a momento fornite dal modello europeo.
Lo step successivo in tale processo consisterà nell’arrivo di un primo nucleo perturbato e piuttosto freddo in quota (fino a -30 C a 500 hPa) entro metà della settimana entrante, con nevicate a quote collinari al centronord (fig.2)
fig.2
Ma questo sarà solo l’inizio di una entusiasmante progressione, che potrebbe vedere la prosecuzione della risalita dell’anticiclone delle Azzorre fino all’artico scandinavo, con un’immensa figura di blocco che, a tutti gli effetti, tenderà a diventare un ponte di Woeikoff.
fig.3
A lato della figura menzionata, lungo il fianco destro (orientale), un lungo fiume di aria gelida si metterà quindi in moto, con un nucleo caratterizzato da valori di -40 C a 500 hPa e -25 C a 850 hPa, verso il Mediterraneo e, cosa davvero peculiare, secondo l’emissione ora commentata potrebbe raggiungerlo davvero (fig.4)
fig.4
Davvero pazzesca per dimensioni e valori di temperatura la colata gelida messa in moto dalla risalita del blocco verso l’Artico; un immenso fiume di aria gelida nei bassi strati raggiungerebbe le regioni italiane, con valori di -16 C a 850 hPa al nord e oltre -10 C sempre a850 hPa su tutto il centro e parte del sud
fig.5
Al momento risulta davvero difficile immagine le conseguenze pratiche di una simile irruzione; oltre a valori sottozero a due cifre anche nelle aree pianeggianti, sembra probabile la formazione di minimi depressionari al suolo, con nevicate in pianura su tutto il centronord.
Un’evoluzione davvero emozionante, che sembra possa proseguire sulla falsariga anche nei primi giorni di Marzo, con un nuova alimentazione artica che prosegue sulla strada tracciata dalla prima irruzione
fig.6
Cosa dice a riguardo il modello americano??
In effetti, il modello americano vede il nocciolo più freddo sfilare più a nord, ma gli spaghetti evidenziano ugualmente come un’irruzione gelida molto intensa nelle regioni italiane sia da mettere in conto per fine mese.
fig.7
Insomma, fasi meteorologiche emozionanti in vista per i meteo appassionati; la certezza dell’evento non la può avere nessuno al momento, ma i modelli si stanno orientando verso una precisa direzione, restate in ascolto, potrebbero arrivare momenti di grande passione meteorologica nei prossimi giorni.
fig.8
Ciao ciao